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Compariranno giovedì mattina davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia gli indagati per maltrattamenti ai danni degli anziani di una casa di riposo di Latera. Uno di loro deve rispondere anche di violenza sessuale.
In carcere si trovano Carmine Battiloro di 23 anni, Marinela Ciasar di 52 anni e Mirko Tosi di 36 anni. Interdetti dalla professione di operatori sociosanitari per un anno, il 59enne Tommaso Curio e la 31enne Eugenia Monelli, per sei mesi il 49enne Domenico Renzetti. C’è un settimo, Mariano Perugini, direttore della struttura, l'unico senza misure cautelari.
Ventuno gli anziani vittime di abusi fisici, psicologici e, in un caso sessuali.
Nelle 265 pagine dell’ordinanza cautelare che ripercorrono i mesi di indagini condotte dai carabinieri di Montefiascone e dei Nas di Viterbo, emerge tutto l’orrore di quella che lo stesso pm, Flavio Serracchiani, ha definito “una gestione non umana degli anziani”.
«Morirai di sporco, spero presto per te» oppure « sei una matta scoppiata, sei un sarcofago, un morto che cammina. Non servi a un c... sei inutile alla società». Sono solo alcune delle frasi che ripetutamente sarebbero state rivolte agli anziani.
E poi ci sono gli episodi di violenza: uno degli indagati è accusato di aver tappato la bocca a un’anziana per impedirle di urlare, per poi scaraventarla sulla sedia a rotelle e colpirla con una testata alla nuca. Gli anziani sarebbero stati lasciati senza cibo e legati al letto. C’è anche il sospetto che a loro siano stati somministrati farmaci senza prescrizione medica, forse per attuare una sedazione forzata. A far partire le indagini le segnalazioni di ex operatori. Poi i carabinieri, sotto il coordinamento della Procura, hanno iniziato le intercettazioni audio e video sia nella struttura che nelle singole camere, e hanno ricostruito gli abusi.
«Nei miei assistiti c’è sconforto e incredulità - ha detto l’avvocato Enrico Valentini, legale della casa di riposo di Latera - La proprietà della struttura prende le distanze da questi lavoratori, peraltro forniti da una società esterna. Stiamo prendendo i provvedimenti necessari per allontanarli definitivamente e intraprendere azioni risarcitorie».