Sono sbarcati martedì all’Aeroporto di Fiumicino, con un volo charter organizzato da Unhcr – Agenzia Onu per i Rifugiati – proveniente da Tripoli, 139 rifugiati, tra cui 39 donne e 69 minori, alcuni dei quali passati dai centri di detenzione della Libia, dove sono stati vittime di gravi maltrattamenti e dove hanno vissuto a lungo, tanto che alcuni bambini, che verranno accolti insieme alle loro famiglie, sono nati nel paese nordafricano.
Il loro arrivo in Italia è reso possibile dal protocollo tra ministero dell’interno, ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Unhcr, Arci e Comunità di Sant’Egidio, firmato nel dicembre 2023, che ha finora consentito l'arrivo in sicurezza di 474 persone. Originari di diversi paesi, i rifugiati sono stati accolti in diverse regioni italiane dalla Comunità di Sant’Egidio, dall’Arci e tramite il sistema nazionale di accoglienza Sai, e subito avviati verso l’integrazione, secondo il modello consolidato dei corridoi umanitari: per i minori, grazie alla scuola, e per gli adulti, grazie all’apprendimento della lingua italiana e all’inserimento nel mondo lavorativo. Una parte delle persone arrivate sono state accolte nella rete dei Circoli rifugio dell’Arci, grazie al sostegno dell’Istituto Buddista Soka Gakkai e alla collaborazione con Msf. Otto di queste sono state accolte, a Viterbo e provincia, da Arci Solidarietà Viterbo. I corridoi umanitari, interamente autofinanziati, sono un’iniziativa della società civile che rivela quanto sia possibile coniugare la salvezza dai viaggi in mare – e quindi dai trafficanti di esseri umani – con l’accoglienza e l’integrazione.
Complessivamente con i corridoi umanitari, dal febbraio 2016, sono giunti in Europa circa 8mila rifugiati.