TOLFA - “Paesaggi di alberi”: questo il titolo della mostra dell’artista Eugenia Serafini a cura del professor Carlo Franza (Storico dell’Arte e Critico del quotidiano “Il Giornale” fondato da Indro Montanelli) al Plus Florence (Salone del Glicine in via Santa Caterina d’Alessandria 15 a Firenze).

La mostra sarà inaugurata il prossimo 23 novembre alle 18 e resterà aperta fino al 10 aprile 2025.

«In uno spazio ove alberga già il progetto “Scenari”, a Firenze, è ospitata la mostra “Paesaggi di alberi” con opere di Eugenia Serafini - spiega Carlo Franzo - l'esposizione, ideata e curata dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un'arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un'arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali. “Il melo in fiore” è un dipinto realizzato nel 1877 da Carl Fredrik Hill e oggi conservato nel National Museum di Stoccolma (Svezia), che cattura l’occhio per il bianco dei fiori; il fantastico mosaico che ha per titolo “L’albero della vita” di Gustav Klimt realizzato nel 1905 per la sala da pranzo di Palazzo Stoclet a Woluwe -Saint Pierre in Belgio. Ma anche “l’Albero rosso” di Mondrian del 1908-1909 oggi al Gemeentemuseum Den Haag de L’Aia in Olanda. Anche Van Gogh non trascurò il paesaggio e tantomeno gli alberi; uno dei suoi quadri più famosi è “l’albero di gelso” dipinto durante il ricovero presso la casa di cura mentale di Saint-Remy. E in artisti più vicini a noi, ecco Francesco Clemente con la serie dei Fiori d’inverno a New York; mentre una vivace ricerca appare e si legge dagli alberi di glicine delle “Terrazze” di Davide Benati, concepite alla fine del XX secolo. La mostra di Eugenia Serafini oggi affronta questo tema, ponendosi così ella fra gli esponenti della Nuova pittura europea, e palpabile nella proposizione degli Alberi e Tronchi d’albero, nei frammenti di vita quotidiana che acquistano una nuova esistenza; con dipinti caratterizzati da foglie e steli, immagini sospese tra il trionfo e la distruzione, la mortalità e la potenziale rinascita; paesaggi morbidi e mobili che mirano alla percezione serena che l’essere umano ha della natura. Eugenia Serafini dà vita ai suoi alberi cresciuti tra realtà e fantasia con chiome e getti cromatici, simboli esoterici consegnandoci un paesaggio interiore che si trasforma in poesia pittorica. Paesaggi di alberi o alberi personaggi che diventano lo strumento con il quale l’artista Serafini intreccia i suoi sentimenti con la percezione fisica e il mondo delle cose, delle foglie, dei rami e degli alberi in fiore in un rapporto identificativo con l'opera d'arte e le foglie che diventano frammenti del mondo isolati dal tutto, assumono forma assoluta e la loro origine rivela che ne catturano lo spirito. Un segno pieno di poesia che invita ad abbracciare con lo sguardo la bellezza della natura circostante e che trova negli alberi un archetipo, la poesia essenziale, quasi fossero una divinità».

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