Quattro truffe perpetrate nella Tuscia e 5 persone denunciate dai carabinieri. Per il comandante provinciale dell’Arma, Massimo Friano «più di altri reati le truffe possono essere vinte informando debitamente i cittadini. Nonostante il profilarsi di sempre nuove modalità di delinquere parallelo allo sviluppo di nuove tecnologie, formazione specifica per i Carabinieri ed informazione degli utenti sanno dimostrarsi, se incoraggiate, altrettanto veloci. La rete creata tra istituzioni e la collaborazione delle potenziali vittime sta dando risultati concreti».

Secondo il colonnello Friano, «le truffe a danno di anziani sono attualmente tra gli illeciti di maggiore gravità sociale, ma fenomeni simili colpiscono tutte le fasce di età, proponendosi in forme anche raffinate, basti pensare alla diversificazione dei reati sul web».

È il caso di Fabrica di Roma, dove i carabinieri della Stazione hanno denunciato a piede libero alla procura di Roma per frode informatica un 56enne italiano. L’uomo aveva contattato telefonicamente la sua vittima, una donna 53enne, presentandosi come operatore di un presunto “ufficio antifrode”, inducendola con dei pretesti a effettuare due bonifici su conto corrente postale, per un totale di circa 1.300 euro.

Nella stessa cittadina i carabinieri hanno denunciato per sostituzione di persona un 37enne del posto che, falsificando la firma di un compaesano, aveva stipulato, a suo nome, un contratto per la fornitura di gas, dando altresì disdetta alla società attualmente erogatrice. In entrambi i casi gli elementi forniti dalle vittime in querela e la successiva analisi documentale sono stati essenziali per arrivare ai responsabili.

I carabinieri della Stazione di Canino invece, a conclusione di indagine, hanno segnalato all’autorità giudiziaria una donna 48enne di Marta per uso indebito di strumenti di pagamento. La stessa dopo aver sottratto la carta bancomat al malcapitato ha effettuato prelievi di denaro contante presso gli sportelli bancomat della provincia. Immortalata dal sistema di videosorveglianza e acquisite le immagini i militari sono riusciti ad indentificare l’autrice.

Nel frattempo ad Ischia di Castro un uomo di trent’anni ha deciso di fare una ricerca di mercato sul web, dovendo rinnovare l’assicurazione Rca della sua autovettura. Dopo alcuni preventivi, ottenuti su varie piattaforme, l’utente è stato contattato telefonicamente da una sedicente broker assicurativa, che gli ha proposto contratti a condizioni vantaggiose, con notevoli sconti, convincendolo infine ad ottenere ad una polizza.

L’uomo ha così ricevuto via e-mail i moduli necessari, le coordinate bancarie del conto corrente sul quale effettuare un bonifico di 400 euro, e dopo il pagamento, il contrassegno assicurativo. Fino a quel momento, tutto gli era sembrato regolare, per poi scoprire da una più attenta consultazione del “Portale dell’Automobilista” che la sua assicurazione era inesistente. Ha deciso allora di contattare la donna per avere spiegazioni, ma questa si era resa irreperibile.  Dalla sua querela sono partite le indagini dei carabinieri che hanno portato alla denuncia di due campani - di 59 e 31 anni - per truffa continuata in concorso.

“Si tratta dunque nel complesso di accertamenti che richiedono agli investigatori impegno e competenze interdisciplinari – sottolineano dall’Arma – ma possono essere favoriti da una cittadinanza più accorta. Per questo l’Arma di Viterbo ha promosso tanti incontri di sensibilizzazione, d’intesa con i Comuni, le Diocesi, le scuole, i centri anziani, le associazioni, l’allestimento di gazebo nelle piazze, gli approfondimenti in seminari di settore, la produzione di volantini informativi e materiale multimediale - un’attività che ha concretamente favorito la conduzione delle indagini accanto alla rassicurazione sociale”.