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«Una giornata straordinaria per Viterbo e la Tuscia» ha dichiarato il presidente della Regione Francesco Rocca durante l’inaugurazione della terza ala che completa l’ospedale viterbese dopo oltre mezzo secolo dalla posa della prima pietra. E, come ulteriore segnale della svolta, il nosocomio, finora genericamente chiamato Belcolle per la località in cui sorge, ha anche un nome. Su proposta del consigliere regionale Daniele Sabatini è stato intitolato a Santa Rosa.
«Una scelta - ha spiegato Rocca - non solo religiosa ma per ancorare l’ospedale a questa comunità».
Prima degli interventi del presidente della Regione, del commissario straordinario Asl Egisto Bianconi e del vescovo Orazio Francesco Piazza tenuti in una struttura esterna appositamente realizzata, nel piazzale è stata svelata una grande statua della Santa, realizzata e donata dall’impresa Fiorillo.
«All’inizio del mio mandato ho preso l’impegno di far cessare l'andirivieni delle persone dal Viterbese verso Roma per bisogni legati alla salute» ha ricordato Rocca. «Negli ospedali spesso ci si sente smarriti, noi dobbiamo cercare di creare percorsi umanizzati. Dobbiamo infondere fiducia e speranza con una struttura che sia all’altezza delle aspettative dei malati ma anche dei professionisti della sanità che vi operano».
«Sanità - ha aggiunto il presidente - che è la criticità prioritaria della nostra regione ma da parte mia c'è l'impegno quotidiano a cambiare rotta per portare la sanità vicino agli anziani e ai territori». Rocca ha quindi anticipato che «da martedì, il decreto è già pronto, Egisto Bianconi da commissario straordinario sarà nominato direttore generale della Asl di Viterbo».
Il commissario, evidenziando che «finalmente l’ospedale ha un nome che gli dà identità e valori per diventare punto di riferimento per il Viterbese ed eccellenza nel Lazio», ha affermato che «il completamento dell’opera, attesa da oltre 50 anni, è certo un traguardo ma anche punto di partenza per i grandi cambiamenti che ci saranno nei prossimi tre anni». Con i posti letto che dagli attuali 326 salgono a 455 e «garantiranno di erogare il servizio di cui ha necessità questa provincia».
Focus poi sull’apertura della nuova ala, già operativa. «Una torre chirurgica moderna collegata con il blocco operatorio che sarà raggiungibile in 3 minuti mentre prima ne occorrevano 25». E Bianconi intende adeguare a un migliore standard tecnologico anche la torre medica. Diversi gli interventi in corso o programmati tra cui i lavori già iniziati nel reparto ematologia che, dopo 20 anni, saranno completati entro la primavera, il raddoppio del pronto soccorso, la realizzazione della nuova Radiologia vascolare e interventistica, la nuova piastra tecnologica ma anche la costruzione di un parcheggio multipiano e di una reception.
«Così finalmente anche questo ospedale avrà un ingresso, con un corridoio di congiungimento che collegherà le troppe entrate che ci sono adesso». Per il vescovo Piazza il completamento del nosocomio è «una progettualità che guarda al futuro, alla speranza. Con il grande auspicio e la convinzione che l’attenzione alla centralità della persona, dei suoi bisogni e delle sue necessità ora con il nome di ospedale Santa Rosa vedrà maggiore impegno a superare le difficoltà». All’inaugurazione, molto partecipata, hanno presenziato tra gli altri il presidente della commissione Ambiente e Infrastrutture alla Camera Mauro Rotelli, la vicepresidente dell’Europarlamento Antonella Sberna, i consiglieri regionali Daniele Sabatini e Giulio Zelli, la sindaca Chiara Frontini e le massime autorità istituzionali, civili e militari e della magistratura.