A ottobre 2020, in piena emergenza pandemica, aveva presentato un ricorso contro ignoti nel quale, supportato da una corposa documentazione fatta di testi, foto, audio e video, il Comitato dei pendolari della Roma Nord denunciava le quotidiane carenze sulla linea ferroviaria Roma-Civita Castellana-Viterbo, di Atac spa, l’allora gestore.

Il nostro procedimento contro ignoti a luglio è stato archiviato dal gip del tribunale di Roma.

“In sintesi - spiega il comitato in una nota - la motivazione di archiviazione molto discutibile, è collegata alle “carenze organizzative” di Atac che non hanno permesso di ottemperare alle predisposizioni di legge in materia di contenimento della pandemia”.

Il Comitato ricorda “quel brutto periodo: pochi treni sempre pieni, ritardi e soppressioni continue, pendolari ammassati, senza dispositivi e controlli per il necessario distanziamento, senza igienizzanti sui treni e nelle stazioni. Tutte carenze rilevate nei minimi dettagli dal suddetto Comitato, che anche grazie alla generosità di tanti, si è potuto permettere una assistenza legale di rilievo per supportare la causa per tutto questo tempo.

Alla fine - prosegue - un pubblico ministero “poco coraggioso”, probabilmente poco supportato da un Ispettorato ancora meno solerte, ha dato in mano le carte per l’archiviazione al gip che ha confermato la richiesta di archiviazione alla quale ci eravamo opposti già da tempo. Abbiamo valutato in questi giorni, insieme ai nostri avvocati, anche una sorta di opposizione al decreto di archiviazione del gip, ma ciò non sembra essere possibile. Questo sembra veramente mettere la parola “fine”. E sui nostri propositi di avere una giustizia per il frangente importante collegato alla pandemia, ma tanto non finiremo qua di segnalare e di riprovarci”. Il Comitato non nasconde la delusione.

“Come persone, come pendolari siamo veramente affranti che tanto sforzo abbia portato la “giustizia” non stare dalla parte di chi soffre, di chi si impegna per avere servizi migliori”.

“Sicuramente - conclude - abbiamo perso la battaglia, ma non la guerra. Forti di questa formativa esperienza ci rifaremo alla prossima occasione, che sicuramente non mancherà visti i presupposti con i quali viene gestito questo (dis)servizio pubblico”.