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BAGNOREGIO – Una serata per ricordare il giudice che sfidò la mafia al maxi processo imbastito da Giovanni Falcone.
A Civita di Bagnoregio, sabato scorso, il ricordo di Antonino Scopelliti ha commosso i presenti e la figlia Rosanna che, intervistata dalla giornalista Rai Karen Sarlo, ha raccontato con commozione e affetto il padre.
La paura più grande che Antonino Scopelliti provava era probabilmente quella che qualcuno potesse fare del male alla donna che amava e a quella figlia nata nel 1983 che aveva tenuto nascosta anche ai propri fratelli e ai propri genitori.
Ed è proprio per paura di possibili ritorsioni che Scopelliti si sposò e fece annullare il matrimonio, affinché la relazione non risultasse dalle carte.
«Sapeva di essere in pericolo – racconta Rosanna -. Giravo in una valigia rossa e a Reggio giravo in una cassetta di pomodori», racconta Rosanna Scopelliti che ricorda di aver appreso della tragica morte del padre dal telegiornale: «La prima reazione che ho avuto è stata la negazione«.
Rosanna Scopelliti racconta poi di un vero e proprio “Protocollo valigia rossa” quando era in presenza del padre: «Davanti agli altri dovevo fare finta di non conoscerlo».