Gli incontri periodici dei soci del Rotary club Viterbo, cosiddetti Caminetti, permettono di trascorrere insieme momenti piacevoli e di scambio di idee sia per realizzare progetti sociali e sia per promuovere iniziative formative e d’interesse collettivo, andando ad approfondire argomenti culturali o di attualità, anche per un accrescimento personale. L’ultimo appuntamento, promosso dal socio Andrea De Simone, ha acceso una luce sull’Avis, le donazioni sul territorio e l’importanza del gesto, tutto raccontato dal presidente provinciale Avis, Luigi Ottavio Mechelli, e dalla direttrice dell’Uoc immuno trasfusionale Asl Viterbo, dottoressa Silvia Da Ros. Ad accogliere soci ed ospiti il presidente Angelo Landi, che ha ringraziato per l’incontro, utile a conoscere le caratteristiche per diventare donatore e l’organizzazione dell’associazione. I rotariani hanno così appreso che l’Avis viterbese è una delle più attive d’Italia, sia per numero di sedi provinciali che per quantità di donazioni; la distinzione di donazione tra sangue e plasma, la prima possibile ogni 3/6 mesi, a seconda del genere del donatore, la seconda fattibile ogni 14 giorni ed utilissima dal punto di vista medico per il trattamento di alcune malattie. L’Avis di Viterbo vanta il record di essere la seconda provincia italiana in possesso di autoemoteca e plasma-emoteca, mezzi di colore diverso che possono girare il territorio per accogliere i donatori e raccogliere sacche. Importante anche l’attenzione alla salute, costantemente dedicata ai volontari Avis, che ad ogni donazione vengono sottoposti ad analisi di routine, che permettono una continua verifica della propria condizione, estesa anche alle campagne sanitarie, come l’Ottobre rosa appena concluso, con una mammografia di controllo alle volontarie. «È stato davvero importante per tutti noi conoscere questi dettagli – ha concluso Angelo Landi – e ringrazio il socio Andrea De Simone per l’organizzazione di questo importante incontro, che accresce le informazioni utili e ha permesso a tutti noi di comprendere l’importanza di un gesto così valido e nobile come la donazione di sangue e plasma all’Avis». L’incontro si è concluso con la consegna del gagliardetto e di alcuni omaggi tra gli ospiti.

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