Gli ordini impartiti con voce stentorea e tono deciso dal capofacchino Sandro Rossi sono da 18 anni elemento imprescindibile del Trasporto del 3 settembre. Ma quest’anno, a pochi giorni dalla prima uscita di Dies Natalis, alla guida della nuova Macchina Rossi non ci sarà. Ieri mattina ha avuto un infarto ed è stato sottoposto d’urgenza a un intervento al cuore. L’operazione, eseguita dal direttore dell0unità di terapia intensiva coronarica Francesco Serra, che ha previsto l’inserimento di due stent coronarici, è perfettamente riuscita.

Considerati i tempi di ricovero stimati - dai 5 ai 7 giorni - Sandro Rossi il prossimo martedì non potrà essere sul percorso, davanti a Dies Natalis a incitare i facchini, a condividere la passione, gli sforzi e il sudore con i suoi uomini. La notizia di quanto accaduto al capofacchino è piombata come un fulmine a ciel sereno durante la presentazione della cerimonia di sorvolo in elicottero con la reliquia del cuore di Santa Rosa il 2 settembre. Sorvolo che sarà dedicato proprio a Rossi, con la benedizione della Santa che arriverà dal cielo sopra Belcolle.

I facchini sono il motore umano che permette alla Macchina di solcare le vie della città la sera del 3 settembre e Sandro Rossi, fisico possente e voce roboante, è il loro punto di riferimento per compiere l’impresa a passo cadenzato come un solo uomo, ben rappresentata dal “Semo tutti d’en sentimento?” che grida, aspettando una risposta altrettanto urlata, per spronare gli altri cavalieri di Santa Rosa. La notizia dell’infarto di Rossi ha colto tutti di sorpresa, in particolare coloro che proprio il giorno prima lo avevano ascoltato durante la conferenza di presentazione del Trasporto a Palazzo dei Priori. Dopo un primo momento di commozione, il capofacchino aveva fornito i dettagli dell’evento del 3 settembre, e parlando dei punti sul percorso che presentavano maggiori difficoltà aveva specificato che domani avrebbe coordinato una riunione tecnica con le guide proprio per focalizzare l'attenzione su tali zone. Ai tanti auguri di pronta guarigione a Rossi, a cui si accoda anche la nostra testata, nelle ultime ore fanno da contraltare le ovvie domande su cosa succederà ora, su chi assumerà la guida della prima uscita di Dies Natalis. Un Trasporto su cui, per la complessità e le forme architettoniche della nuova Macchina, lo stesso Rossi aveva espresso un pizzico di preoccupazione per poi dichiararsi «fiducioso che andrà tutto bene». Lo stesso augurio che tutta la città in questo momento rivolge a lui.