SANTA MARINELLA – Non si presenteranno in consiglio comunale le consigliere di centrodestra Ilaria Fantozzi, Alina Baciu, Patrizia Ricci
e Patrizia Befani, in risposta a quanto avvenuto in questi giorni e contro l’atteggiamento della maggioranza.

«Per difendere il suo comportamento, il presidente del consiglio comunale Emanuele Minghella si spinge ad affermare che "l’amministrazione ha sempre operato nella massima trasparenza, fornendo chiarimenti e documentazione ogniqualvolta richiesto”, sostenendo perfino che “l'amministrazione Tidei è consapevole del legittimo interesse pubblico verso le vicende relative all’utilizzo dell’auto di servizio” – affermano le quattro consigliere - Niente di più falso. Tralasciando la moltitudine di nostri accessi agli atti che giacciono da mesi sulla scrivania del responsabile (o dirigente?) del settore V Lavori pubblici, l'interrogazione protocollata a novembre 2024 e la successiva richiesta di convocazione di consiglio comunale straordinario sull'uso della macchina di servizio da parte del sindaco non sono mai state calendarizzate, adducendo come motivazione il fatto che ci fosse un'indagine della Procura in corso. Abbiamo perciò dovuto apprendere dai giornali che il sindaco di Santa Marinella è indagato per peculato. A ulteriore conferma del fatto che la maggioranza stesse solo provando a ritardare il più possibile la discussione, della quale, giova ricordare, alla città interessano solo gli aspetti amministrativi. L'ennesima prova di inadeguatezza di cui Minghella ha dato ampia prova in questi due anni da presidente del consiglio comunale, forse perché ancora non ha capito la differenza tra il ruolo di garanzia che dovrebbe ricoprire in qualità di presidente del consiglio comunale e quello fiduciario di assessore.
Invece di essere il garante dell'aula, come sempre ci ha abituati, Minghella si comporta di fatto come il garante della maggioranza di Pietro Tidei».

«A conferma di ciò – proseguono - nonostante ci fosse una nostra richiesta di consiglio straordinario non convocata nei termini previsti dalla legge, e per la quale ci siamo dovuti rivolgere per l'ennesima volta al prefetto di Roma Lamberto Giannini, Pietro Tidei ci diffama pubblicamente definendoci "banda di delinquenti" e poi fa convocare al suo presidente un consiglio comunale a tempo di record, senza concordare la data in conferenza di capigruppo ne tantomeno sentire la stessa prima della convocazione, inserendo all’ordine del giorno la mozione di sfiducia, tentando evidentemente di fare assorbire dentro la vicenda dell'uso macchina di servizio. Che ormai è sotto gli occhi di tutti che la maggioranza non vuole discutere».
«Alla luce di questo comportamento, che conferma la totale mancanza del senso delle istituzioni di Emanuele Minghella, reso e ancor più evidente dal fatto che non ha speso una sola parola per stigmatizzare la gravità delle parole di un sindaco nei confronti di consiglieri di opposizione, che denotano il totale disprezzo verso le istituzioni, noi consigliere comunali di centrodestra, non solo non ci presenteremo in consiglio oggi 14 aprile, ma valuteremo di non presentarci più, in segno di protesta e fino a quando non verrà finalmente intrapreso un confronto democratico verso le opposizioni e rispettoso del dialogo civile».
«Minghella deve rassegnarsi al fatto che, anche se Tidei non li gradisce, i consigli comunali straordinari richiesti dall'opposizione devono essere convocati con i punti all'ordine del giorno richiesti, nei tempi previsti, non inglobati da altri argomenti e strumentalizzati a piacimento della maggioranza».

© riproduzione riservat