«Siccità: nella Tuscia situazione critica». A lanciare l'allarme è Talete, tramite l'amministratore unico Salvatore Genova: «Dopo mesi senza piogge, la provincia di Viterbo sta affrontando una seria crisi idrica». Genova ha già sollecitato i sindaci a richiamare i concittadini a un uso consapevole dell'acqua. Molti hanno già approvato le ordinanze per vietare l'uso dell'acqua della rete idrica - a eccezione di quella alimentare, igienico-sanitaria e potabile - fino a quando non sarà risolta la situazione di crisi. Questa primavera ha presentato un deficit di precipitazioni del 20% sulla media storica degli ultimi anni, già in forte decremento. Nei prossimi giorni è previsto un notevole aumento delle temperature, valori massimi che potrebbero raggiungere numeri estremi. «Alla luce di questi dati - fa sapere Talete - stiamo prestando molta attenzione al monitoraggio delle risorse idriche». Le circostanze risultano serie in tutta la provincia. «Nelle zone collinari e negli insediamenti isolati la situazione è più delicata - fotografa Talete -, con sistemi di approvvigionamento idrico alimentati da fonti più superficiali che risentono dei deficit pluviometrici. I nostri sistemi di telegestione stanno registrando, in questi ultimi giorni, dei picchi di consumo soprattutto nelle ore mattutine e serali. Sono sicuramente riconducibili a un utilizzo eccessivo della risorsa idrica per usi impropri e non consentiti dalla normativa in materia, quali irrigazione di orti e innaffiamento di giardini, nonché riempimento di piscine. Tutto questo provoca un generalizzato abbassamento dei livelli dei serbatoi a servizio delle reti idriche con maggior danno per le zone degli abitati posti a quote più alte. Occorre anche considerare che gli impianti di potabilizzazione, seppur dimensionati per i normali picchi di consumo, non possono garantire la copertura degli eccessi di utilizzo». Talete rinnova una serie di consigli: «Dalla chiusura del rubinetto quando ci si lava i denti o ci si fa lo shampoo, al controllo delle perdite nei servizi personali, all'uso di lavatrici e lavastoviglie a pieno carico, allo scarico dei bagni, all'installazione di filtri per l'acqua nei rubinetti, all'uso della doccia al posto della vasca da bagno». Anche gli utenti devono fare la loro parte. «Superare questa situazione di stress idrico - afferma Talete - richiede un impegno collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti: gestore, amministrazioni comunali e cittadini». Talete invita «di nuovo le amministrazioni comunali a voler fornire la massima collaborazione per la diffusione delle raccomandazioni alla cittadinanza per l'uso della risorsa e di attivare tutte le forme di controllo previste anche dalle loro ordinanze. La collaborazione e la fiducia reciproca sono cruciali per una gestione efficiente e sostenibile della risorsa idrica soprattutto in questi periodi di eventi metereologici estremi ed eccessivi».