CIVITAVECCHIA – È finito in manette, con l’accusa di stalking nei confronti dell’ex fidanzata e del suo intero nucleo familiare, proprio nei giorni in cui si celebrava la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Un giovane civitavecchiese è stato infatti arrestato dalla Polizia di frontiera, in flagranza di reato. 

I FATTI La ragazza aveva già presentato una dettagliata denuncia ad aprile scorso, motivo per il quale il giovane stava per affrontare un processo presso il Tribunale di Civitavecchia. Evidentemente però questo non è bastato a farlo desistere dai comportamenti vessatori, persecutori e minacciosi nei confronti dell’ex fidanzata. Nei giorni scorsi si sarebbe presentato sia sotto casa della giovane che sotto quella della nonna di lei, dove la ragazza si recava spesso. In quel caso l’ex fidanzata è riuscita ad evitare conseguenze peggiori solo grazie all’intervento provvidenziale di un passante che, distraendo il molestatore, ha permesso alla ragazza di allontanarsi velocemente per recarsi all’ospedale, a causa di un forte stato di agitazione. L'uomo quindi, in preda ad uno stato di nervosismo estremo e temendo che il padre della giovane potesse essersi recato nuovamente presso l’ufficio della Polizia di frontiera per sporgere l’ennesima denuncia nei suoi confronti, si è presentato proprio presso l’ufficio. Una volta all’interno dei locali, l’uomo ha dato in escandescenza minacciando prima gli operatori con i quali ha cercato anche uno scontro fisico e successivamente gettando a terra un voluminoso pacco che aveva in mano, da cui fuoriuscivano dei fili collegati a delle batterie. A quel punto, immediatamente bloccato e perquisito, l’uomo è stato trovato in possesso di quattro coltelli, di cui due a serramanico, subito sequestrati. Nel frattempo gli agenti della Polizia di frontiera avevano richiesto l’intervento del nucleo artificieri del reparto specializzato della Polizia di frontiera dell’Aeroporto di Fiumicino, che accertava che l’involucro gettato a terra, benché estremamente simile ad un ordigno rudimentale, era in realtà privo di esplosivo.

LA PERQUISIZIONE E I CONTROLLI A seguito della successiva perquisizione domiciliare, sono state rinvenute ulteriori armi tra cui una spada con lama estremamente affilata, tipo katana, ed un arco completo di frecce con punta di metallo. Analizzati a fini investigativi anche i profili social del ragazzo: evidenziati numerosi video postati dal giovane dal contenuto violento, minaccioso e sprezzante, sia nei confronti delle Istituzioni che dell’ex fidanzata. 

L’ARRESTO Considerato l’accaduto, l’uomo è stato arrestato con l’accusa di atti persecutori dagli agenti della Polizia di frontiera, con le indagini coordinate dal magistrato titolare dell’inchiesta Eugenio Rubolino della Procura della Repubblica diretta dal procuratore capo Alberto Liguori. Dopo le formalità di rito è stato associato presso la casa circondariale di Borgata Aurelia.  

Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza, fino al terzo grado di giudizio, che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo il quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che "nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna".

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