SANTA MARINELLA – Trenta anni fa moriva nel quartiere Pilastro di Bologna ucciso dalla “banda della Uno bianca”, Andrea Moneta, giovane carabiniere che per un certo periodo fece servizio alla stazione di Santa Severa. L’amministrazione comunale, ieri, ha volto ricordarlo con una commemorazione ufficiale. “Era il 4 gennaio del 1991 – scrive Tidei - quando a Bologna, un gruppo di criminali fece fuoco contro una pattuglia di Carabinieri uccidendo tre uomini. Tra quei militari morti nell’adempiere il loro dovere, c’era il giovanissimo Andrea Moneta che ora riposa nel cimitero di Santa Marinella, città ove i suoi genitori hanno vissuto per lungo tempo, nel ricordo e nel dolore sempre straziante per la perdita del loro amato figlio. Quel gruppo di malviventi autori di un gesto tanto vile nelle cronache giudiziarie dell’epoca fu soprannominato come la banda della Uno bianca, perché l’unico indizio ricorrente nei diversi atti criminali che misero a segno fu l’uso sempre della stessa utilitaria della Fiat. Alla giovane vittima l’amministrazione comunale volle intitolare la strada di Santa Severa, dove sorge proprio la stazione dei Carabinieri dove per oltre un anno il giovane carabiniere prestò servizio. A distanza di 30 anni da quel terribile episodio di criminalità, il mio pensiero oggi va a tutti i nostri Carabinieri, deceduti mentre adempivano al loro dovere. Eroi spesso silenziosi come Andrea Moneta morto a soli 21 anni, che fu insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile per il grande coraggio mostrato”. “Commemorare la figura di questo carabiniere – conclude il sindaco - è per me, non solo un dovere civico e morale, quanto un personale desiderio, quale padre di famiglia, prima ancora che come rappresentante delle istituzioni, per associarmi al dolore di tutte quelle famiglie, genitori, mogli figli che hanno perso i loro cari, caduti indossando una divisa”.