Primo sportello in Italia contro la violenza di genere in favore delle braccianti agricole: è già attivo a Viterbo.

Si tratta della prima struttura di questa tipologia e si occupa, specificamente, delle problematiche del lavoro agricolo femminile nell’ambito della violenza di genere e la violenza in genere.

Il progetto nasce dall’unità d’intenti tra associazioni datoriali e sindacati. A Viterbo, da martedì della scorsa settimana, è attivo lo sportello presso l’associazione Kyanos, diretta da Marta Nori, struttura scelta dai sindacati Uila Viterbo, Flai Cgil Viterbo, Fai Cisl Viterbo e, per le associazioni di categoria, Cia Viterbo, Coldiretti e Confagricoltura Viterbo, per rendere operativo il progetto. Uniti nell’ente bilaterale Fimavla di Viterbo. Ieri, presso la sala consiliare, è stato presentato lo sportello da Marta Nori di Kyanos, dal segretario provinciale Uila Uil Antonio Biagioli, Angelo Serafinelli, responsabile Ente bilaterale Fimavla. Presenti anche Massimiliano Venanzi e Andrea Piferi di Fimavla-Ebat. «L’idea dello sportello è nata già nel maggio 2021 – ha detto Serafinelli – nell’ambito del rinnovo del contratto nazionale degli operai agricoli. Dopo 3 anni di lavoro abbiamo stretto la convenzione con Kyanos di Marta Nori che, da anni, opera sul territorio per dare supporto qualificato alle donne che subiscono violenze. L’ente bilaterale sostiene le aziende in regola e si impegna a garantire il rispetto della sicurezza dei lavoratori con i dispositivi di protezione, le visite mediche e i corsi di formazione».

«In occasione dell’ultimo rinnovo contrattuale del 2021 del comparto agricolo – ha detto Antonio Biagioli – abbiamo iniziato a parlare di questo sportello che, noi sindacalisti, non potevamo gestire per motivi di competenze. Abbiamo vagliato diverse associazioni e scelto Kyanos di Marta Nori. Il progetto è rivolto anche agli uomini che, per lo più, denunciano fatti razzisti e vessazioni. Lo sportello dà risposte chiare e qualificate».

Marta Nori ha dettagliato l’organizzazione dello sportello in favore delle donne che lavorano in agricoltura. «La mia associazione – ha detto Marta Nori – non si occupa solo di contrasto alla violenza di genere ma fa un vero e proprio percorso individuale per la donna in stato di fragilità: se non hanno prospettive di futuro tutti i progetti per le donne sono mozzi. La donna deve essere ascoltata e si deve investire per il suo ruolo nel lavoro e nella società. Servono la prevenzione, la sensibilizzazione e l’uscita dalla violenza». Un percorso strutturato, quindi, che è integrato nel nuovo sportello in cui «c’è prima di tutto ascolto – continua la presidente Kyanos –. Una rete di professionisti è presente con un’operatrice antiviolenza, una psicologa, una mediatrice linguistica e una consulente legale. Sono tutte donne. La potenzialità lavorativa, insieme all’aspetto sociale, servono a fare uscire realmente la donna fragile e che ha subito violenza e molestie dalla sua situazione. Quindi è necessario l’ascolto del fabbisogno generale della donna e non agire solo sul problema della violenza o molestia».

Lo sportello permette, quindi, un iter completo che, con la sinergia dei professionisti, mira a tutelare le donne colpite da molestie e violenze in agricoltura e a rilanciarle anche lavorativamente. Per contattare lo sportello, che è operativo in via delle Mura 17 a Viterbo, si può chiamare il 347.8822124 (24 ore su 24) e l’apertura è il martedì dalle 15 alle 19.