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Le previsioni della vigilia sono state confermate: Enrico Panunzi (Pd), consigliere regionale alla terza legislatura consecutiva, è stato eletto vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio.
Elezione che arriva dopo le dimissioni di Daniele Leodori, sempre del Partito Democratico.
Enrico Panunzi, già sindaco di Canepina, è stato eletto con 21 voti su 43 votanti e con 22 schede bianche. Panunzi è entrato alla Pisana per la prima volta nel 2013 e, per tutte e tre le legislature, è stato eletto nella circoscrizione di Viterbo.
Dopo la nomina a vicepresidente del consiglio regionale lascia la presidenza della III commissione regionale (Vigilanza sul pluralismo dell’informazione) in quanto carica incompatibile con il nuovo ruolo ai sensi dell’articolo 32 comma 5 dello statuto della Regione Lazio.
Enrico Panunzi è consigliere regionale eletto nella circoscrizione di Viterbo insieme a Daniele Sabatini e Valentina Paterna (FdI).
On. Panunzi, quali emozioni ha provato quando ha avuto l’ufficialità di essere il nuovo vicepresidente del consiglio regionale?
«Più che emozioni direi soddisfazioni per il nostro territorio ed ovviamente per me, anche se trovarsi nello scranno più alto del consiglio ti fa provare belle sensazioni».
Quale sarà il lavoro che svolgerà prioritariamente?
«Nonostante sono in consiglio regionale ormai da 11 anni, grazie ai cittadini della nostra provincia che mi hanno eletto per tre volte consecutive, è ovvio che si tratta di un nuovo ruolo. Cercherò di svolgerlo con impegno e passione per poter garantire un corretto funzionamento del consiglio ed una sua efficace azione legislativa nel rispetto di tutti i gruppi rappresentati ed i relativi consiglieri. Da esso dipenderà, infatti, il prestigio e la centralità dell’organo elettivo della regione ed in un’ultima analisi dei rappresentanti degli elettori».
Pensa che la Tuscia ora sia giustamente rappresentata malgrado non abbia assessori?
«Penso che ogni territorio possa essere ben rappresentato se unisce le diverse forze politiche intorno a cardini essenziali e condivisi per lo sviluppo di esso. Questo è l’elemento principale. Ci troviamo all’interno di una regione altamente squilibrata sotto un punto di vista demografico e quindi unità di intenti e condivisione risultano indispensabili. Ovvio che se poi si hanno più rappresentanti nelle varie posizioni esecutive e decisionali diventa tutto più agevole, ma non è certo automatico».
Come giudica l’operato dell’attuale maggioranza Rocca?
«Credo che i banchi di prova siano presto verificabili tipo la sanità, la scuola, i trasporti e soprattutto la programmazione sugli investimenti. Noi avevamo lasciato una programmazione di interventi sui Fondi Sociali di Coesione e sul Pnrr per la sanità e vedremo se saranno o meno confermati soprattutto per la Tuscia».
Quali sono le priorità per cui lavorerà per la Tuscia?
«Quelle che abbiamo presentato insieme al presidente Zingaretti relative alle infrastrutture, alla sanità ed alle varie linee di sviluppo che avevamo tracciato soprattutto nella nostra provincia».