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CIVITAVECCHIA – «Leggiamo con meraviglia gli annunci trionfalistici da parte della destra sul finanziamento ricevuto dalla Regione per quanto riguarda il miglioramento della raccolta differenziata. A quanto ci è consentito sapere, questi 300.000 euro sono destinati all’acquisto di cassonetti intelligenti. Basta fare una veloce ricerca online per poter recuperare diversi articoli di stampa dove si racconta come in tutte le città nelle quali si è adottato il metodo dei cassonetti intelligenti per la raccolta di quartiere o di zona, la sperimentazione è sempre stata un fallimento perché si sono trasformati in discariche a cielo aperto come quelle che c’erano a Civitavecchia prima dell’avvio del porta a porta».
Il M5s, partito di maggioranza nel governo giallorosso cittadino, contesta l’eventuale acquisto di ecostazioni con il finanziamento appena approvato dalla Regione Lazio, ricordando ad esempio, come anche il mangia plastica sulla trincea ferroviaria sia ancora inutilizzabile da circa 2 mesi. «Ci rendiamo conto, quindi, che dopo cinque anni di amministrazione Tedesco nella quale la raccolta porta a porta è stata fortemente depotenziata – hanno tuonato – portando praticamente a zero i controlli per l’errato conferimento da parte dei cittadini, si potrebbe pensare che l’uso di questi cassonetti "intelligenti" possa rappresentare una soluzione semplice e sbrigativa. Purtroppo è solo un’illusione che porterà, come dimostrato nelle altre città, al solito spreco di risorse pubbliche. Inoltre, Civitavecchia è già stata sperimentale più di 15 anni fa con le famose isole sotterranee che avrebbero dovuto risolvere il problema del decoro urbano. Anche allora ci fu grande trionfalismo sul finanziamento ricevuto e poi il risultato finale è sotto gli occhi di tutti: basta andare a via Palmiro Togliatti, a via Santa Costanza e a Campo dell’oro per vedere che fine hanno fatto! Prima di intraprendere altre soluzioni, la via maestra deve essere quella di riprendere in modo corretto la raccolta porta a porta e riportare Civitavecchia a percentuali superiori al 70%, come al mese di agosto del 2019, quando la raccolta porta a porta fu introdotta dall’amministrazione 5 Stelle. Per questo, come gruppo territoriale – hanno concluso - auspichiamo che l'amministrazione si attivi immediatamente per scongiurare l’uso di questi cassonetti intelligenti e per fare in modo che si torni ad un uso corretto della raccolta porta a porta il prima possibile prendendo ad esempio altre città virtuose del Lazio che già oggi hanno percentuali di raccolta superiori al 75%».