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CIVITAVECCHIA – «Una boccata di iodio del mare del Litorale e dell’ossigeno dei Monti alle sue spalle, per costruire un futuro più sereno».
Così la consigliera della Lista Tedesco, Roberta Morbidelli.
«Questo – continua – è il voto del Consiglio comunale che ha oggi approvato l’istituzione della nuova provincia Porta d’Italia. Lo dico senza infingimenti: si tratta per me di un motivo di orgoglio personale. Tante volte ho avuto l’occasione, nella mia carriera politica, di confrontarmi con amministratori di altri Comuni e di toccare con mano la rosa infinita di opportunità che questo nostro territorio avrebbe avuto e che invece finivano stritolate dentro la pressa della Città metropolitana. Un punto, il riassetto istituzionale del territorio attualmente inglobato in Città Metropolitana, che era all’indice del programma elettorale presentato a suo tempo dal sindaco Tedesco e che è stato centrato, nonostante la secolare difficoltà a veder riconosciuta una propria identità. E sbaglia chi alimenta sospetti. Nessuno disconosce il nostro rapporto storico con la Capitale, ma siamo altra cosa rispetto ad essa e ai suoi bisogni. Civitavecchia è la porta d’Italia dai tempi dell’impero Romano e proprio ad allora, se mai, risale la sua indiscutibile centralità. A ben vedere non ci sarebbe nemmeno bisogno di riaffermare questo concetto, anche davanti a realtà che potranno avere più abitanti all’anagrafe, se costoro sono i primi a non vivere il proprio comune di residenza, dove sostanzialmente vanno solo a dormire dopo aver lavorato a Roma».
Morbidelli continua dicendo: «Dispiace che qualcuno in Consiglio comunale abbia perso l’occasione, e mi riferisco al Pd, di rendersi protagonista in positivo di questo processo, che peraltro è stato portato avanti anche da giunte di centrosinistra. A cogliere i frutti di una autonomia del territorio saranno però tutti, di destra e di sinistra, di mare e di monte, e questa è l’unica cosa che conta. Benvenuta, Porta d’Italia!».
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