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«Trump andrà d’accordo con la nostra premier Giorgia Meloni perché entrambi sentono forte il senso di patriottismo, il valore della patria, della nazione».
Parola di Gennaro Sangiuliano che, questa sera a Viterbo davanti a un folto pubblico che ha gremito la sala Regia, ha presentato il suo ultimo lavoro letterario “Trump, la rivincita”. «Non si tratta di un saggio politico - ha precisato l’ex ministro - ma di una biografia che, partendo dalla storia familiare del tycoon, è figlio di immigrati di origini tedesche, è rappresentativa del sogno americano».
Per Sangiuliano «la rivincita di Trump, con la sua rielezione a 47esimo presidente, ha qualcosa di straordinario. Era considerato politicamente morto, dopo quanto accaduto con l’assalto a Capitol Hill da parte dei suoi sostenitori». Invece l’autore racconta che «dopo la sconfitta da parte di Biden, Trump ha continuato a raccogliere contributi per 200 milioni di dollari». L’opera non è un saggio politico ma la rielezione e le decisioni che Donald Trump assumerà durante il suo mandato presidenziale avranno un impatto sia politico che economico anche sulle politiche dei Paesi oltreoceano. Sull’Europa con i dazi sulle importazioni che il nuovo presidente Usa ha già anticipato e sullo scacchiere geopolitico di questa parte di Occidente.
Per Sangiuliano inoltre «c’è in Trump un sentire comune che dice “fermiamo il declino e il nichelismo dell’Occidente”. Con gli americani che ora esortano però l’Europa a dotarsi di una difesa comune». Sul fronte geopolitico, secondo l’ex ministro «per Trump il vero antagonista mondiale dell'Occidente non è il presidente russo Putin ma quello cinese Xi Jinping. La Cina è una nazione tecnologicamente forte anche in materia di intelligenza artificiale. Trump ritiene che Putin sul piano politico culturale potrebbe essere un alleato, c’è comunanza storica, e vede l’avvicinamento alla Russia come mossa per contrastare l’avanzata della Cina».
Il moderatore Luigi Di Gregorio, professore di Scienza politica all’Unitus, avanza poi un parallelismo tra Berlusconi e Trump, entrambi imprenditori e politici.
«Chi è stato un grande imprenditore si è misurato col lavoro, col sacrificio - evidenzia - e la vittoria di Trump certifica un muro tra le elite molto ristrette e la gran parte di persone che si misurano con quotidiano. Trump e Berlusconi hanno in comune la capacità di penetrare i problemi reali, concreti della gente».
E a chi considera pericoloso il combinato disposto Trump-Musk, Gennaro Sangiuliano replica: «È stata la sinistra che dopo la caduta del muro di Berlino si è alleata con tecnocrazia. E la tecnocrazia svuota la politica di valori. Ma l’Europa non ha messo in campo alcuna alternativa in materia».
Presenti all’incontro, tra gli altri, il presidente della commissione Ambiente e Infrastrutture alla Camera Mauro Rotelli, la vicepresidente dell’europarlamento Antonella Sberna, i consiglieri regionali Daniele Sabatini e Giulio Zelli, il neo presidente Ita Airways Sandro Pappalardo e la sindaca Chiara Frontini.