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CIVITAVECCHIA – Sono entrati in vigore due giorni fa i tanto discussi aumenti delle tariffe per l’accesso ai Bagni della Ficoncella, decisi dal consiglio comunale di Civitavecchia a fine anno. L’amministrazione guidata dal sindaco Marco Piendibene ha introdotto una nuova politica di prezzi che ha raddoppiato i costi di ingresso per i non residenti, portando le tariffe da 3 a 6 euro per mezza giornata e a 10 euro per l’intera giornata. Per i residenti, l’accesso resta invariato, ma per tutti il parcheggio è ora a pagamento, con una differenziazione tra residenti e non residenti.
Una decisione che, nelle sue prime ore di entrata in vigore, ha scatenato un’ondata di proteste, in particolare tra i frequentatori, parecchi, non residenti. Molti lamentano non solo l’aumento dei costi, ma anche l’assenza di un miglioramento tangibile nei servizi offerti.
«Ieri sono stato alla Ficoncella e, con mia grande sorpresa, il Comune ha deciso arbitrariamente e senza nessun preavviso di aumentare le tariffe per i non residenti» ha dichiarato un abituale frequentatore di Santa Marinella. «Portare la tariffa da 3 a 6 euro, e addirittura 10 euro per l’intera giornata, è un aumento ingiustificato del 100% - ha aggiunto - ho assistito personalmente a diversi battibecchi di persone venute da fuori, trovatesi davanti all’assurda richiesta. La maggior parte di queste non è entrata, visibilmente contrariata». L’utente ha inoltre sottolineato la giustificazione fornita dai custodi: «A detta di uno dei custodi presenti, il Comune ha deciso l’aumento per finanziare lavori di restyling, come murature, intonaci, bagni. Ma è assurdo: un qualunque imprenditore sa che prima si fanno i lavori e poi si aumenta la tariffa. Qui il Comune prima incassa e poi fa i lavori. Una beffa».
La critica non si ferma qui. Secondo il “ficoncellaro santamarinellese” «con la bella giornata che di solito avrebbe visto il pienone presso i bagni termali, al contrario venerdì mattina c’era pochissima gente. Anche i custodi erano perplessi per questa scelta affrettata di voler far cassa, scontrandosi ogni volta con le rimostranze di chi viene da fuori».
Le critiche non si limitano all’aspetto economico, ma toccano anche principi fondamentali di equità e accesso ai beni comuni. Un altro frequentatore di Ladispoli ha sollevato dubbi sulla legittimità di questa disparità di trattamento tra residenti e non residenti. «L’acqua rappresenta un bene comune - ha ricordato - e le acque termali della Ficoncella sono state donate al Comune con la clausola dell’utilizzo pubblico. Ora vediamo se le nuove disposizioni del Comune possono mettere in discussione i diritti fondamentali definiti nella Costituzione italiana».
La decisione del Comune di Civitavecchia rischia di avere ripercussioni significative non solo sul piano sociale, ma anche su quello economico. Il calo dei frequentatori è già evidente, con una riduzione stimata del 90% rispetto al normale afflusso di visitatori, come spiegano gli assidui frequentatori della zona. «Questo potrebbe tradursi in un danno erariale per il Comune, con una diminuzione degli introiti derivanti dall’IVA e dai biglietti d’ingresso - hanno aggiunto - alcuni cittadini hanno già espresso l’intenzione di coinvolgere la Procura della Corte dei Conti Regionale per verificare le conseguenze economiche di questa scelta amministrativa» altri sono pronti ad una raccolta firme per far tornare il Comune sui propri passi. Le opposizioni in Consiglio Comunale sono state invitate a intervenire, predisponendo un’interrogazione per confrontare gli incassi delle prime due settimane di gennaio con quelli successivi agli aumenti.
Le acque, in pochissimi giorni, sembrano già piuttosto agitate.
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