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S. MARINELLA - Il Paese che Vorrei ritorna sui Peba e risponde alle dichiarazioni rilasciate dal vicesindaco Gaetani sui piani di abbattimento delle barriere architettoniche. “Queste denotano l’approssimazione con cui la nostra città viene amministrata – dice la lista Pcv – allora cerchiamo di fare chiarezza. La legge che ha reso obbligatori i Peba è del 1986 ed è stata poi integrata nel 1992. Nel 2006 è stata emanata la Legge 67, quella per cui l’amministrazione è stata condannata. La vicenda dei Peba a Santa Marinella parte nel 2013, quando alcune associazioni locali insieme al tavolo tecnico dell’agibilità e dell’accessibilità del Tribunale di Civitavecchia, fanno approvare all’unanimità una mozione che impegnava l’allora sindaco e la sua giunta, alla redazione del piano. Si fa presente che del tavolo faceva parte anche l’ordine degli avvocati. Nel 2014, grazie al lavoro della consigliera Paola Rocchi, nel piano triennale delle opere pubbliche furono stanziati 200mila euro per procedere alla redazione del documento e all’abbattimento di alcune barriere. Stanziamento che successivamente fu tolto dall’allora consigliere delegato al bilancio, che giustificò la scelta con gli obblighi del fondo di solidarietà. Nel novembre 2018, nel corso di un’assemblea pubblica svolta in biblioteca, a seguito di un intervento da parte di un rappresentante delle associazioni che chiedeva informazioni sullo stato dei Peba, si giunse a un accordo di collaborazione. La settimana successiva si svolse un incontro con il delegato alla disabilità, nel quale fu confermata la volontà di collaborare. Nel 2018 si svolse la manifestazione “Non ti nascondere” dedicata a questa vicenda. Alla fine della serata, i relatori e i rappresentanti del Comune, si accordarono per collaborare alla stesura del Peba. Decisero anche di darsi appuntamento un anno dopo e stabilirono che se non fosse stato prodotto nulla si sarebbe iniziata un’azione legale”. “La vicenda dei Peba divenne di dominio pubblico – conclude la nota del Paese che Vorrei - Radio Radicale ne parlò continuamente. Se ne parlò alla famosa assemblea pubblica organizzata dalle “Sardine” per la conclusione delle regionali dell’Emilia Romagna e fu oggetto di altre manifestazioni a Roma. Se ne parlò in tutti i Disability Pride successivi alla manifestazione del 2018”.