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CIVITAVECCHIA – L’ex consigliere comunale Vittorio Petrelli, esponente del movimento "Ripartiamo dai cittadini", ha chiesto chiarimenti all’amministrazione guidata dal sindaco Marco Piendibene sull’applicazione della tassa per i passi carrabili non richiesti. Questa misura sta suscitando malumori tra i cittadini civitavecchiesi.
La normativa prevede che chiunque richieda un passo carrabile debba pagare una tassa (TOSAP). Tuttavia, come ricostruisce Petrelli nella sua interrogazione, l’obbligo di pagamento si estende anche a quei proprietari che, pur non avendo fatto richiesta, abbiano realizzato manufatti che facilitano l’accesso tra la proprietà privata e quella pubblica. Se il passaggio è a raso, invece, la tassa non è dovuta.
Secondo Petrelli, questa applicazione della tassa è poco chiara e potrebbe trasformarsi in un accanimento fiscale. Il concessionario incaricato «ha effettuato rilevazioni nel 2022, ma gli avvisi di pagamento sono stati notificati solo nel 2025, sei mesi dopo l’insediamento dell’amministrazione Piendibene. Resta quindi il dubbio - ha spiegato - sul perché non siano stati inviati prima, durante l’amministrazione Tedesco».
L’interrogazione evidenzia il contesto di forte pressione fiscale in cui si inserisce questa nuova imposizione. La Tari di Civitavecchia è tra le più alte d’Italia ed è aumentata dello 0,7% per il 2025. Inoltre, le bollette idriche sono cresciute di oltre il 30% dopo il passaggio del servizio ad Acea Ato2 e l’addizionale Irpef è stata fissata al massimo di legge (0,80%). «Molti cittadini si sono visti recapitare richieste di pagamento non solo per l’anno in corso - ricorda Petrelli - ma anche per il 2023 e 2024, con interessi di mora. Per il 2022 l’importo è ancora più alto, perché include anche i costi della rilevazione effettuata».
Petrelli denuncia che in diversi casi la tassa sarebbe stata applicata in modo arbitrario. Alcuni manufatti contestati consistono in piccoli cordoli di cemento, realizzati per impedire all’acqua piovana di entrare nelle proprietà private prive di fognature. In alcuni casi, questi cordoli sforano di pochi centimetri sulla strada pubblica, ma la tassa viene imposta per l’intera lunghezza del cancello. In altre situazioni, il confine tra la proprietà privata e la strada pubblica non corrisponde all’effettivo punto d’accesso, rendendo l’imposizione infondata.
Petrelli chiede all’amministrazione Piendibene come intenda gestire queste controversie. «I cittadini dovranno rivolgersi alle Commissioni tributarie provinciale e regionale, sostenendo costi legali, oppure ci sarà la possibilità di annullare gli avvisi palesemente errati?» si chiede Petrelli, invitando il Comune a chiarire la situazione per evitare un’ondata di ricorsi giudiziari.
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