SANTA MARINELLA – Come era prevedibile, nel consiglio comunale che si è tenuto ieri mattina, maggioranza ed opposizione, (ad eccezione della consigliera di Coalizione Futuro Clelia Di Liello), hanno votato a favore della costituzione della nuova Provincia che dovrebbe chiamarsi Porta D’Italia.

Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Pietro Tidei, che ha salutato l’evento come una pietra miliare nella storia, non solo Di questa città, ma di un intero territorio che può essere, anche geograficamente, compreso nei confini dell’antica Etruria. “Un atto importante – ha detto Tidei - perché abbiamo aperto una pagina nuova per questo territorio e siamo orgogliosi di essere stati il primo Comune ad aver compiuto questo passo che, da oggi, ci permette di guardare con maggiore ottimismo al nostro futuro e soprattutto al futuro dei nostri figli. Siamo la Provincia che come ho avuto già modo di dire, ha al suo interno, il più grande aeroporto internazionale d’Italia e il primo porto crocieristico d’Europa, ma non dimentichiamoci che siamo un territorio omogeneo grazie alla presenza di altre infrastrutture quali la ferrovia la strada statale Aurelia, e un lungo tratto dell’autostrada A12 che collega Fiumicino con Civitavecchia e Tarquinia. Oggi siamo in grado di poter cominciare ad accelerare sullo sviluppo di questa vasta area. Questa nuova fase che si è aperta oggi, ci lascia ben sperare sulla possibilità di raggiungere altri importanti obiettivi per due motivi molto validi e incontrovertibili. Con l’autonomia differenziata e la modifica della legge Del Rio, le provincie avranno nuove e maggiori competenze e dunque anche opportunità di accedere e ottenere maggiori risorse economiche”. “Di conseguenza – prosegue il sindaco - sarà possibile dare concrete e più immediate risposte, alle più svariate esigenze della popolazione dei diversi Comuni del territorio che ricadranno all’interno della nuova provincia”. Per la maggioranza, oltre al sindaco, sono intervenuti anche i consiglieri Alessio Rosa e Alessio Manuelli, che hanno sottolineato l’importanza di una iniziativa coraggiosa che porterà nuovo sviluppo in questo territorio. “Voglio ringraziare – conclude Tidei - tutti i componenti del consiglio, che hanno voluto aderire a questa proposta e mi auguro che da questo momento i rapporti anche con le minoranze possano essere più distesi e costruttivi poiché ritengo sia di fondamentale importanza lavorare in sinergia per il futuro e il bene, non solo della nostra città, ma di tutto questo territorio”.

LA MINORANZA Le opposizioni di centro destra, hanno votato a favore della costituzione della nuova provincia, ma gran parte della sinistra si è detta contraria a questo progetto e la consigliera Di Liello ha voluto spiegare il perché. “La nuova provincia – dice la Di Liello - assomiglia ad un edificio la cui costruzione, invece che dalle fondamenta, parte dall’involucro esterno. L’avvocato Michetti ha denunciato l’inefficacia della Città metropolitana in quanto il Sindaco di Roma riesce ad occuparsi con difficoltà della Capitale, figuriamoci dell’intera Provincia, mentre il presidente Minghella ha evidenziato l’aberrazione dell’elezione di secondo livello del consiglio metropolitano, di cui nessuno sa nulla. Entrambi auspicano una nuova provincia a protagonismo diffuso senza un vero e proprio capoluogo, ma omettono di spiegare che la legge Delrio Renzi, regolerà anche il funzionamento della nuova provincia, il cui consiglio provinciale non sarà eletto dai cittadini e sarà presieduto dal sindaco di Fiumicino. La nuova provincia alle porte di Roma sarà deliberata da consigli comunali a maggioranza, con buona pace dei consiglieri dei Comuni non favorevoli (come Cerveteri, 38 mila abitanti) che saranno comunque obbligati ad entrarvi. Nel vademecum della nuova Provincia, si caldeggia l’autonomia differenziata perché, si dice, si darà alle provincie maggiori poteri, non si considera che l’autonomia differenziata non sarà in grado di assicurare alle provincie alcun finanziamento dallo Stato in quanto la fiscalità generale sarà trattenuta dalle Regioni più ricche, con gravi svantaggi per le aree il via di sviluppo come la nostra”.

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