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Elezioni in vista nella Tuscia per 25 Comuni che andranno al rinnovo il 9 giugno.
Una partita che si prospetta interessante non solo per gli ovvi cambiamenti che comporterà per i governi dei paesi coinvolti ma anche perché il futuro di alcuni sindaci uscenti è condizionato dall'eventuale approvazione del decreto sul limite di mandato. Limite che potrebbe essere abolito nel caso di Comuni sotto i 3mila e i 5mila abitanti mentre sarebbe di tre mandati per i sindaci dei Comuni dai 5.001 ai 15mila abitanti. L’amministrazione più grande - oltre 16mila abitanti - interessata dal voto del 9 giugno è quella di Tarquinia, l’unica in cui è prevista l’eventualità del turno di ballottaggio, con il sindaco uscente Alessandro Giulivi che sarebbe pronto a correre per il bis.
Aspirano alla riconferma anche altri uscenti: a iniziare da Luca Profili, che si presenta forte dei riscontri positivi ottenuti nei primi 5 anni di mandato al governo di Bagnoregio, a Franco Vita di Nepi, poi Sandro Giglietti di Monterosi, Massimo Bambini di San Lorenzo Nuovo, Giuseppe Mottura di Civitella d’Agliano, Edoardo Giustiniani di Cellere, Marco Bianchi di Celleno e Sandra Pandolfi di Calcata.
Salvo approvazione dell'estensione a tre mandati Fabio Bartolacci, sindaco di Tuscania (oltre 8mila abitanti) sarà costretto a restare fuori dalla corsa per la riconferma.
La riforma del limite dei mandati pesa anche sulle sorti dei primi cittadini di municipalità sotto i 3mila e i 5mila abitanti, che attualmente devono abbandonare dopo il terzo mandato. Fattispecie che interessa i sindaci: Piero Camilli di Grotte di Castro, Salvatore Serra di Ischia di Castro, Maurizio Testa di Monte Romano e Giovanni Giuliani di Onano.
Particolarmente complessa appare la situazione di Alessandro Romoli, che per permanere in carica come presidente della Provincia deve essere rieletto sindaco. Attualmente è alla guida del comune di Bassano in Teverina da 3 mandati e, senza l’intervento del decreto che abolisce il limite, non può più presentarsi. O almeno non nel suo paese.
Per quanto riguarda la possibilità di permanenza alla presidenza di Palazzo Gentili una soluzione potrebbe arrivare dall’Upi Lazio. L’Unione infatti sta portando avanti una proposta che prevede la possibilità di poter eleggere come presidente di Provincia anche un semplice consigliere comunale e non più soltanto un sindaco. Gli altri Comuni che il 9 giugno andranno alle urne per scegliere i propri organi amministrativi sono: Bolsena, Canepina, Castiglione in Teverina, Farnese, Gradoli, Graffignano, Piansano, Tessennano, Vejano e Villa San Giovanni in Tuscia.