CIVITAVECCHIA – Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha confermato ufficialmente che Civitavecchia rientra tra i porti selezionati per l’eolico offshore, ma senza lo status di prioritario. Nel decreto di imminente emanazione, infatti, il MASE ha individuato Augusta e Taranto come siti principali per l’assemblaggio delle piattaforme galleggianti, mentre Civitavecchia e Brindisi sono stati indicati come ulteriori opzioni. A renderlo noto è stato Mario Galea, della direzione Fonti energetiche e titoli abilitativi del Ministero, durante il convegno “Portualità, logistica, trasporti e filiera industriale per l’eolico offshore in Italia” organizzato da Aero a Key Energy.

La notizia conferma dunque le anticipazioni già emerse nei mesi scorsi: Civitavecchia, unico porto del Tirreno centrale candidato in questa partita strategica, resta in gioco, ma senza la corsia preferenziale riservata ai porti del Mezzogiorno. Il criterio discriminante resterebbe la competitività economica, con Augusta e Taranto considerate più vantaggiose in termini di costi e tempi di realizzazione. Eppure, il porto laziale vanta infrastrutture avanzate e una posizione strategica che potrebbero favorire il suo coinvolgimento nel settore delle energie rinnovabili.

L’auspicio è che, nonostante l’attuale classificazione, il porto possa ritagliarsi un ruolo significativo nello sviluppo dell’eolico offshore, in linea con la transizione energetica e le opportunità di crescita del settore.