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CIVITAVECCHIA – Rischiare di non poter completare l’opera, giudicata strategica per lo sviluppo del porto di Civitavecchia, o cercare di trovare una soluzione in grado di poter garantire la realizzazione dell’infrastruttura. L’Authority si è trovata a dover “correre ai ripari” a causa dell’aumento dei costi per il prolungamento dell’antemurale Cristoforo Colombo.
A seguito dell’aggiornamento del prezziario regionale, infatti, si è passati dai circa 60 milioni di euro agli attuali 100 milioni; un adeguamento, questo, che ha riguardato tutte le opere pubbliche nazionali, a causa proprio dell’aumento dei costi delle materie prime.
Semmai il problema, in questo caso, è stato dato dal fatto che l’opera solo in parte è stata finanziata con i fondi del Pnrr. Da qui la necessità di andare a reperire i restanti fondi per evitare di perdere questa occasione.
Nei giorni scorsi quindi i vertici dell’ente hanno presentato all’organismo di partenariato un programma “volto all’adozione di un provvedimento amministrativo di carattere regolamentare avente ad oggetto (…) l’imposizione delle sovrattasse a carico delle merci imbarcate o sbarcate oppure l’aumento dell’entità dei canoni di concessione a copertura dei costi relativi alle opere di grande infrastrutturazione realizzate o da realizzare”.
Un sistema di misure da adottare già la prossima settimana per andare a coprire gli extracosti sull’opera, inserita all’interno del piano strategico di sviluppo del porto di Civitavecchia.
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