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CIVITAVECCHIA – Oggi scade ufficialmente il mandato di Pino Musolino, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale. Una scadenza che, in assenza di un decreto firmato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), farà scattare automaticamente il regime di prorogatio.
Per i prossimi 45 giorni, Musolino ricoprirà quindi il ruolo di commissario dell’ente, mentre si attendono decisioni ufficiali sul suo eventuale rinnovo o sulla nomina di un successore.
Pino Musolino, al timone di Molo Vespucci dal 2020, ha guidato l’AdSP in un periodo complesso, tra la crisi economica legata alla pandemia e l’impegno per la realizzazione di progetti strategici finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Un eventuale rinnovo del mandato gli permetterebbe di proseguire il lavoro intrapreso, puntando su infrastrutture cruciali per il rilancio del porto di Civitavecchia e dell'intero sistema portuale. Tuttavia, nel caso di una mancata conferma, la sua esperienza potrebbe essere valorizzata altrove, segnalando una possibile rotazione ai vertici delle AdSP italiane.
In questa fase transitoria, Musolino continuerà a operare come commissario straordinario dell’ente, garantendo la continuità amministrativa e gestionale fino alla definizione della procedura di nomina del nuovo presidente.
La selezione del presidente prevede un iter articolato e complesso.
La struttura del Mit dovrà esaminare le candidature pervenute entro la scadenza del 30 settembre scorso - e pare ne siano pervenute molte - per verificare la conformità con i requisiti previsti dalla legge 84/94. Una volta stilato l’elenco dei candidati idonei, sarà il ministro Matteo Salvini a effettuare una valutazione politica e a individuare il nome da proporre. L’intesa con i presidenti delle Regioni coinvolte rappresenta uno step fondamentale, seguito dal parere non vincolante ma obbligatorio delle commissioni parlamentari. L’iter si chiuderà con il controllo di legalità da parte della Corte dei Conti, ultimo passaggio prima del decreto di nomina.
Le sfide sul tavolo restano molteplici per i porti di Roma e del Lazio. Tra queste, il consolidamento del ruolo di Civitavecchia come hub logistico di riferimento nel Mediterraneo, la transizione ecologica delle attività portuali e la capacità di attrarre nuovi traffici e investimenti. Un percorso che richiederà una visione strategica e una leadership in grado di coniugare ambizioni di sviluppo e sostenibilità.
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