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Con il discorso alla squadra del delegato allo sport Marina Ferullo, del presidente del consiglio comunale Emanuele Minghella e del direttore sportivo Stefano Di fiordo, è iniziata la stagione agonistica del Santa Marinella. Dopo gli interventi dei dirigenti, l’allenatore Cafarelli e tutto lo staff tecnico, hanno iniziato la preparazione.
Marina Ferullo, dopo tante peripezie con una società che stava per chiudere, dopo che era stato bloccato l’impianto sportivo, cosa prova a rivedere i ragazzi di nuovo in campo?
«Questo è un anno speciale, cioè è un anno con un impianto nuovissimo, un anno con una squadra degna di tale nome, è un anno dove l'amministrazione comunale si è dimostrata molto vicino a questa società, Vedere iniziare la preparazione proprio sul campo di gioco di Santa Marinella, dopo diversi anni di migrazione in altri lidi, per me è un'emozione. Arrivare su questo campo e vedere la tensione di questi ragazzi che oggi iniziano appunto la preparazione, mi fa molto piacere. Insomma, le persone che si comportano per bene, come il tecnico Cafarelli, ex giocatore di questa società, poi alla fine si ritrovano. Insomma Emiliano è stato un nostro giocatore e quest’anno è di nuovo qui ma come allenatore. Pure io, un tempo, sono stata segretaria del Santa Marinella, oggi c'ho la delega allo sport. Io penso che, come nella vita, lo sport ci unisce e ci fa capire che qualsiasi cosa facciamo con impegno e con grande devozione, che possa essere uno sport o un lavoro, alla fine il risultato si ottiene e abbiamo dimostrato che, con grande fatica e con grande sacrificio, abbiamo ottenuto dei risultati. Il campo di calcio nuovo, ma non è tutto, ci sono altri traguardi da raggiungere, la sistemazione delle tribune, della pista di atletica, a breve partiranno i lavori della nuova piscina comunale. Insomma io spero di lasciare un bel ricordo è un grande segno come ieri lo ha lasciato il nostro Emiliano. A lui e a tutta la squadra auguro tanta fortuna, di arrivare il più in alto possibile e di dare soddisfazione ai suoi tifosi».
In questi frangenti mi viene in mente l’indimenticato Ivano Fronti che per 33 anni ha gestito questa società. Come lo ricorda?
«Negli ultimi giorni di vita, Ivano Fronti, pensava ancora all’impianto in sintetico e quindi è stato quasi automatico dedicargli questo campo che oggi porta il suo nome. Così da non poterlo dimenticare. Infatti lo stadio è intestato a lui e fa piacere quando si sente parlare la gente che dice che si va a giocare allo Stadio Comunale Ivano Fronti, per tutti noi rimarrà sempre vivo nei nostri cuori».
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