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BASSANO IN TEVERINA “capitale” della fotografia.
Sabato 12 ottobre un atteso talk con Luciano Zuccaccia dal titolo ‘Dallo scatto al libro’ all’interno dello Spazio Progetti di Bassano in Teverina, dove sta riscuotendo un significativo successo la mostra fotografica ‘Corpo e Anima’. L’appuntamento, con inizio alle 16, è stato organizzato proprio dagli autori della mostra Maurizio Di Giovancarlo e Claudio Polvanesi. In un’era dove la stragrande maggioranza delle fotografie termina la propria corsa, istericamente breve, nell’immenso contenitore delle piattaforme social, ha ancora senso produrre stampe fotografiche ed esporle per un’attenta e critica osservazione? Se a questo quesito rispondiamo affermativamente è allora lecito pensare che gli sforzi necessari per portare avanti un progetto espositivo sono ben spesi. Così come la fotografia svolge un ruolo principalmente comunicativo, un’altrettanta importante funzione di comunicazione è fornita dal catalogo, elemento importante che si inserisce in un progetto fotografico che si rispetti. Luciano Zuccaccia è il curatore del catalogo della mostra fotografica ‘Corpo e Anima’, e che attraverso le sue esperienze parlerà del mondo dell’editoria, sia quella commerciale che quella indipendente, tra aspettative e risultati. Autoprodurre un proprio libro cosa significa? Stampare su carta i propri progetti cosa comporta? ‘Dallo scatto al libro’, diventa un appuntamento imperdibile per un fotografo, per iniziare un percorso conoscitivo attraverso legatorie, carte e marketing, per capire come si diventa editori del proprio lavoro.
La mostra fotografica è aperta nei prossimi fine settimana fino alla data di chiusura prevista con un finissage di domenica 20 0ttobre 2024. «In questi due fine settimana trascorsi ci possiamo dire molto soddisfatti – dicono gli autori – la mostra è stata visitata in modo graduale e costante. Molte persone interessate all’arte come dei galleristi ma anche tanti fotografi, con questi c’è stato uno scambio di idee e un confronto sul linguaggio che abbiamo dato a questa nostra mostra fotografica». Tanti i fotografi che hanno voluto lasciare commenti di apprezzamento. «I miei pensieri guidano la mano e la mano dimostra se il pensiero è giusto” (Mies Van der Rohe). Questa frase ben rappresenta gli uomini – dice Maruska Costa – artigiani e artisti, che hanno ispirato il racconto promosso con le fotografie di Maurizio e Claudio.
Un reportage sulle mani “analogiche”, mani che curano la vita con lentezza, passione, mestiere, tradizione e identità. E, al contempo, mani che creano magia e stupore, ispirando sentimenti di infantile giocosità. Le mani e la creatività sono guidate dall’intelligenza, dalla cultura del bello, del buono e del ben fatto. È questo il sentimento che accomuna i due aspetti, apparentemente distanti, catturati dagli obiettivi fotografici. Così i movimenti antichi in cui le mani curano amorevolmente la materia non sono poi così diversi da quelli di ragazzi che esprimono la loro personalità in maniera ludica. Lavorare con le mani è essere nello stesso momento artigiani, artisti, imprenditori, creatori di bellezza e di opportunità. Li chiamano mestieri, ma dovremmo trovare una nuova parola che esprima il senso di una vita improntata alla condivisione e alla piacevolezza di stimoli sempre nuovi». Si continua con Raffaella Michelangeli che dice: «Grazie Maurizio per avermi dato l’occasione di riflettere sulla intensità ed i ritmi lenti e profondi del lavoro manuale che emerge dalle tue foto inserite in un contesto quasi astratto dai ritmi veloci della quotidianità come è il borgo che ha ospitato la mostra. Claudio con i suoi scatti ci porta nel mondo giocoso fantastico e colorato dell’arte circense. Si percepiscono rumori risate danze che destano emozioni infantili Uno sguardo reale e fantasioso al tempo stesso della realtà». Anche Marco Mandini vuole lasciare una sua riflessione sulla mostra fotografica: «Guardare gli scatti di Maurizio e Claudio è un po’ come fare un viaggio nel tempo, a guidarci sono le mani, alcune ci portano in piazze dove si torna bambini meravigliati davanti ai giocolieri, altre risvegliano ricordi di vita quotidiana, di gesti, di lavori che stanno svanendo con quel sapore di nostalgia che solo il tempo che passa può farci sentire, tutto molto semplice…genuino, tutto estremamente vero come vere sono le emozioni che solo una fotografia che nasce dal cuore può regalare». Anche Giuseppe Equitani in visita alla mostra con la moglie Francesca e la figlia Margherita: «Una soleggiata domenica di autunno, ideale per una gita con la famiglia al Borgo di Bassano in Teverina, dove trovo proprio nell’ “anima” del centro storico la mostra fotografica di Maurizio e Claudio. Appena entrato nella sala espositiva i miei occhi scorrono le foto e rimango sorpreso… Poi osservando bene ti accorgi che i colori del “gioco” di Claudio si fondono con la profondità del “dovere” di Maurizio. Ma tutto è lavoro, fatica, e concentrazione… l’anima dei soggetti ritratti, bellissima mostra».
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