Dopo il successo riscosso cinque anni fa con Atom Heart Mother, questa sera (ore 21,15), i Pink Floyd Legend tornano al Teatro romano di Ferento per celebrare il 50° anniversario dell’uscita di “The dark side of the moon”. In scena Fabio Castaldi (basso, voce, gong), Alessandro Errichetti (chitarra, voce), Emanuele Esposito (batteria), Simone Temporali (chitarra, voce), Paolo Angioi (chitarra acustica, elettrica e 12 corde, basso), Maurizio Leoni (sassofono), Nicoletta Nardi, Daphne Nisi, Giorgia Zaccagni (coro).

Notevole l’attesa da parte del pubblico, che si preannuncia numerosissimo. Nelle due ore di concerto, oltre all’esecuzione integrale del capolavoro del 1973, i Legend riproporranno anche tutti i più grandi successi della band inglese, accompagnati dai video originali d’epoca proiettati sul grande schermo circolare e immersi nel nuovo disegno luce e laser. I Legend sono la band italiana riconosciuta da critica e pubblico come la migliore interprete dei capolavori dei Pink Floyd, testimoniato dal tutto esaurito registrato in ogni data.

“Questo tipo di spettacolo – affermano – è il frutto di una ricerca maniacale di strumenti originali, partiture e soprattutto dello studio fatto sui live della band negli anni. Per farvi un esempio, ci sono voluti due anni per arrivare ad avere un Farfisa Compact Duo (anno 1965), organo che Richard Wright ha usato fin dagli inizi. E non solo, abbiamo impiegato quasi un anno per trovare un Binson Echorec 2, altra perla che veniva usata da David Gilmour nei suoi show. Lo spettacolo che vedrete ricalca lo stile Floyd in ogni scelta, dalla disposizione sul palco dei musicisti alla scenografia fino al disegno luci a agli effetti speciali, marchio di fabbrica dei Pink Floyd negli anni. Ognuno di noi ha maturato questa passione personalmente, ognuno di noi esegue i brani di questa band perché innamorati della musica dei Pink Floyd. Dal 1999, anno nel quale decisi di fondare un tributo ai Pink Floyd, ho avuto sempre la piccola ossessione di trovare degli emuli estremamente fedeli agli originali che rispettassero l’esecuzione dei Pink in tutte le sue parti, cantate e suonate senza nessun tipo di deroga”.

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