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CIVITAVECCHIA – Approvato al termine di un consiglio comunale fiume il bilancio di previsione per il triennio 2025-2027 entro il termine del 31 dicembre 2024, «un risultato significativo che non si registrava da anni. L’approvazione nei tempi previsti - ha infatti sottolineato l’assessore Florinda Tuoro - consente di evitare l’esercizio provvisorio, garantendo continuità amministrativa e finanziaria e permettendo di avviare tempestivamente le opere pubbliche e le azioni strategiche previste nel Documento Unico di Programmazione». E proprio il Dup e le opere inserite per i prossimi tre anni sono stati al centro del dibattito, con la maggioranza a difendere un documento «dalla visione chiara e puntuale» e con l’opposizione che ha evidenziato diversi dubbi e criticità sul futuro. «È un bilancio di spessore e autentico, non sarà oggetto di stravolgimenti sostanziali e soprattutto è stato presentato nei tempi - ha commentato il sindaco Piendibene - questo bilancio è umano, pensato per investire al servizio dei cittadini e per ridurre le disuguaglianze sociali e ambientali. È motivo di orgoglio per tutta l’amministrazione e segno concreto della volontà di costruire un futuro migliore per la città».
A snocciolare i numeri l’assessore Tuoro. Le risorse stanziate per il 2025 ammontano complessivamente a 198,8 milioni di euro, di cui 57,9 milioni destinati a servizi istituzionali e di gestione, 20 milioni alla tutela ambientale e 9,5 milioni a politiche sociali e per la famiglia. Altri settori chiave includono l’istruzione con 5,9 milioni di euro, la mobilità con 7,3 milioni e la sicurezza pubblica con 2,8 milioni. Le entrate correnti previste ammontano a 71,8 milioni di euro, di cui 49 milioni derivanti da imposte come Imu e Tari, 13,6 milioni da trasferimenti statali e regionali, e 9,2 milioni da proventi extra-tributari. Sul piano delle entrate in conto capitale, il Comune prevede 46,9 milioni di euro da mutui, contributi regionali e ministeriali, e trasferimenti di capitali. Tra i progetti finanziati figurano 21,1 milioni per edilizia residenziale pubblica, 4,3 milioni per la creazione di un autoparco dedicato al trasporto pubblico e ai servizi di igiene urbana, e 2,5 milioni per la realizzazione di un parcheggio a servizio della stazione ferroviaria. Un’importante criticità è rappresentata dalla perdita del contributo integrativo Enel di 6 milioni di euro a partire dal 2026. Per compensare questa riduzione, sono state adottate misure come l’aumento dell’aliquota Irpef allo 0,8%, con un incremento stimato delle entrate di circa 2,1 milioni di euro, e l’intensificazione delle attività di recupero dell’evasione tributaria, che ha già portato a un incremento del gettito Imu di circa 1 milione di euro. Questo è stato e resta uno dei nodi ancora da sciogliere. Particolare rilevanza viene data alla spesa sociale, con 1,3 milioni di euro programmati per il 2025. La chiusura del ciclo dei rifiuti, il fondo immobiliare, il rapporto con Enel e i progetti: sono i temi centrali del dibattito che è proseguito fino al tardo pomeriggio. «Non troviamo nulla sulle comunità energetiche rinnovabili - ha sottolineato Grasso - l’amministrazione deve essere più incalzante nei confronti di Enel: il suo silenzio ed il suo atteggiamento non sono più accettabili». A difendere la programmazione del Pincio il consigliere Cangani che ha evidenziato l’importanza del fondo immobiliare, che potrà rispondere intanto, attraverso il progetto Italcementi, anche alla richiesta di case popolari. Ma proprio il fondo, e la sua valenza strategica, hanno fatto sorgere diversi dubbi in opposizione. Grossi (FI) ha chiesto maggiore incisività nelle risposte per le famiglie, Mecozzi ha evidenziato le criticità in tema ambientale. Tutti hanno evidenziato la necessità di dare certezze, in termini occupazionali, per un 2025 che si prospetta delicato.
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