Il Diario torna nel giorno di Pasqua, per parlare di una iniziativa del vescovo, monsignor Ruzza, che ha trovato subito una risposta concreta dal punto di vista aziendale, e che potrebbe avere importanti risvolti anche dal punto di vista politico e amministrativo. Ci riferiamo alla cena organizzata, su sollecitazione del presule, la scorsa settimana per parlare tra rappresentanti istituzionali in un contesto tutt’altro che formale, della situazione legata all’uscita dal carbone.

Il vescovo Gianrico Ruzza ha infatti espresso tutta la sua preoccupazione per i possibili effetti negativi sull’occupazione e sul quadro socio-economico di Civitavecchia derivanti dalla imminente chiusura di Torre Valdaliga Nord, chiedendo di mettere allo stesso tavolo insieme ad Enel i rappresentanti delle istituzioni, delle imprese, dei lavoratori e del mondo no-profit.

E così si sono ritrovati a cena in una sala riservata dell’hotel San Giorgio il capo delle relazioni istituzionali di Enel Fabrizio Iaccarino, il sindaco Marco Piendibene, la presidente della Fondazione Gabriella Sarracco, i rappresentanti di Unindustria Cristiano Dionisi e Fabio Pagliari, il segretario regionale degli elettrici della Cisl Oreste Erminiati e il consigliere comunale Paolo Poletti, che sulla vicenda post-carbone sta svolgendo un ruolo proattivo, che di fatto lo colloca idealmente molto più in maggioranza che all’opposizione della giunta Piendibene.

Dopo una settimana Enel ha poi presentato il piano di dismissione dei tre gruppi di Tvn, dando garanzie di lavoro all’indotto locale per ulteriori 24-30 mesi, in attesa della scadenza fissata per il prossimo 28 aprile della manifestazione di interesse del Mimit e soprattutto della decisione del Governo, data ormai per imminente, di posticipare lo stop al carbone, sulla scia di quanto già fatto da altri paesi uropei, a partire dalla “verde” Germania.

E sarà un caso, ma rispetto alla posizione assunta dal sindaco Piendibene, che ha parlato comunque di opportunità di utilizzare la zona industriale ed il retroporto per attrarre gli investitori che avrebbero beneficiato delle aree Enel, la voce più stridente si è levata dalla Cgil e, nei giorni successivi, dal M5S e Avs, che hanno assunto una linea molto netta, in un contrasto neppure troppo velato con le parole del primo cittadino e con il tentativo di “mediazione” del Pd, affidato all’ecumenico Augusto Delle Monache. Insomma, la vicenda Enel ha fatto emergere le differenze “genetiche” nell’ambito della maggioranza, come già accaduto su questioni molto meno rilevanti dal punto di vista amministrativo, ma comunque indicative, come le intitolazioni e celebrazioni per Mafalda Molinari e Raul Di Gennaro.

E a questo punto appare tutt’altro che casuale la presenza a cena con Sindaco ed Enel di una figura come quella di Paolo Poletti, in grado di essere la “cerniera politica” tra centrosinistra e parte del centrodestra, fino a Forza Italia, che un anno fa consentì a Piendibene di vincere le elezioni e oggi lo aiuterebbe a governare, bilanciando lo strapotere grillino e i mal di pancia rossoverdi, dando seguito a quello che già avviene da tempo poco più a nord, dove Pd e Forza Italia governano insieme la provincia più a destra del Paese, quella di Viterbo, dove non basta che FdI viaggi a percentuali vicine al 40%; oppure a Santa Marinella dove Gino Vinaccia, assessore di Pietro Tidei nella giunta di centrosinistra, è entrato in Forza Italia, portando l’azzurro storico della Perla Bruno Ricci alla direzione generale della municipalizzata.

Meno di un anno dopo le elezioni le grandi manovre sono già iniziate: se al momento di formare la giunta la richiesta del segretario regionale del Pd Daniele Leodori di dare un assessorato a Barbara La Rosa (prima dei non eletti della coalizione di Poletti) fu respinta dal sindaco per la ferma opposizione di Avs, oggi non è detto che l’allargamento al centro(destra) della maggioranza sia ancora così impossibile da porre in essere. O addirittura sia già iniziato, con la “santa alleanza” tra Piendibene e Poletti, con tanto di benedizione vescovile.

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