Voglio mettere al corrente i lettori della Provincia e di Civonline di un episodio di cui sono stata recentemente protagonista.

Nel mese di Febbraio 2016 ho ricevuto una lettera da parte della ASL ROMA F in cui mi si invitava a partecipare ad un programma

di prevenzione del tumore del collo dell'utero rivolto alle donne di età compresa fra i 25 e 64 anni tramite l'esecuzione di un

Pap-Test/UPV. L'appuntamento fissatomi per tale Test era per il 03/03/2016.

In un primo momento ho scartato l'idea di andare considerato che avrei compiuto 64 anni dopo pochi giorni ed essendomi sottoposta ad un

Pap-Test poco più di un anno fa con esito negativo, ripensandoci sono andata.

Ho eseguito il Test, ho presentato il referto di quello precedente e come mi è stato detto ho atteso che mi inviassero la risposta (a loro detto entro un mese). Non ho dovuto attendere molto, dopo pochi giorni ho ricevuto una telefonata in cui mi si avvertiva che avrei dovuto sottopormi ad una colposcopia più precisi accertamenti. Alla mia richiesta di ulteriori informazioni su ciò a cui dovevo sottopormi e cosa si potesse diagnosticare, mi è stato detto che poteva trattarsi di un Papilloma Virus e di aspettare 3/4 giorni che sarei stata contattata per l'accertamento diagnostico presso l'Ospedale S.Paolo.

Messa in allarme ho immediatamente chiamato il mio ginecologo (da cui vado da 34 anni) che mi ha tranquillizzato poiché essendomi informata su Internet ero alquanto preoccupata. I giorni passavano e non essendo più stata contattata ho Tel. 2 volte per avere notizie; mi è stato detto che stavano ripetendo il Test. Intanto come potete immaginare vacanze Pasquali rovinate.

Dopo svariati giorni ricevo la telefonata in cui mi si fissava l'appuntamento per la Colposcopia il 21/04/2016. Ok ho pensato finalmente saprò.

Il giorno dopo (sembra una telenovella) mi telefonano dal Centro Carcinomi del collo dell'utero dell'Ospedale di Bracciano; sono entrata nel panico, lo stesso giorno sono andata dal mio ginecologo che mi ha sottoposto ad ecografia con vescica piena e ripetuto il Pap-Test.

Per lui non c'era nulla di nulla. Regolarmente il 21/04 vado in Ospedale per la Colposcopia, fortunatamente non mi viene diagnosticato nulla anche se ero risultata positiva al Pap-Test/HPV eseguito presso di loro; nessuna terapia, nessuna prevenzione, nessuna cautela e allora mi domando: perché farmi vivere quasi 2 mesi in apprensione?

Finale: ieri 27/04/2016 è arrivata la risposta del referto citologico cervico vaginale da me eseguito privatamente.

DIAGNOSI: TUTTO NEGATIVO.

Allora mi chiedo questa è PREVENZIONE O TERRORISMO?   



Lettera firmata