CIVITAVECCHIA – Anche Civitavecchia, come tutta la nazione, sta facendo i conti con un brusco incremento dei casi di sindromi influenzali e simil-influenzali.

Il dottor Mauro Mocci, appartenente alla rete RespiVirNet e coordinatore di Ambufest, conferma che i casi stanno aumentando anche nel territorio: «Sappiamo che c’è un’ascesa, i casi stanno salendo e si sta raggiungendo il picco. L’incidenza è abbastanza alta rispetto allo scorso anno, ma non c’è affanno. La situazione è sotto controllo, tutto rientra nella norma stagionale. Per quanto riguarda l’aumento di casi, c’è sicuramente una differenza sostanziale tra dicembre e gennaio con un incremento di sindromi influenzali ma era quello che ci aspettavamo».

Proprio secondo l’ultimo rapporto RespiVirNet nella seconda settimana del 2025 (dal 6 al 12 gennaio), il livello d’incidenza nazionale è salito a 14,3 casi ogni mille assistiti, rispetto ai 12,1 della settimana precedente. I più colpiti sono i bambini sotto i cinque anni, con un’incidenza pari a 25,5 casi per mille. L’incremento interessa tutte le fasce di età ed è sostenuto sia dai virus influenzali che da altri virus respiratori, con picchi significativi in regioni come Lazio, Toscana, Campania e Sicilia.

Nonostante un aumento degli accessi il Pronto soccorso dell’ospedale San Paolo sta reggendo bene, probabilmente anche grazie ad un efficace drenaggio sul territorio e al ruolo cruciale svolto da Ambufest, ormai un punto di riferimento per il territorio: «I numeri di Ambufest sono alti ma rileviamo che le persone stanno usufruendo del servizio in modo corretto. Anche la campagna vaccinale ha dato ottimi risultati, con i medici di medicina generale che hanno vaccinato davvero molto».

In un contesto nazionale che vede il Lazio tra le regioni più colpite, a Civitavecchia una gestione che si sta dimostrando efficace sta permettendo di fronteggiare l’emergenza senza criticità impreviste.

Tuttavia, il monitoraggio resta fondamentale, soprattutto con la circolazione di altri virus respiratori che contribuiscono al carico sanitario e la guardia rimane alta per evitare brutte sorprese o periodi di stress per l’ospedale, come successo lo scorso anno.

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