CIVITAVECCHIA – Un piano strutturato e operativo per ridurre le liste di attesa nella sanità locale: è quanto emerso dall’ultima conferenza dei sindaci dell’Asl Roma 4, durante la quale la direttrice generale Rosaria Marino ha illustrato le strategie messe in campo.

«Sono d'accordo che l'ospedale dovrebbe funzionare mattina, pomeriggio e sera, ma bisogna che gli operatori vengano dietro a questa idea», ha spiegato Marino, sottolineando che per abbattere i tempi di attesa servono riorganizzazione e impegno concreto.

Parole arrivate dopo quelle del sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei che invitava l’ospedale San Paolo a lavorare anche in notturna per gli esami specialistici, su turnazioni specifiche, per andare ad abbattere le liste di attesa.

«Il presidente della Regione Lazio ha stanziato fondi specifici per intervenire su questa criticità», ha proseguito.

Il piano delineato si sviluppa su più livelli. «Ogni primario può riorganizzarsi per dare un'offerta maggiore numericamente – ha precisato – se non basta, ci sono fondi per prestazioni aggiuntive su cui ho dato libertà assoluta». Come terza opzione sarà potenziata l'attività in regime di intramoenia, che consente ai medici di effettuare prestazioni al di fuori del normale orario di servizio all'interno delle strutture pubbliche, e in caso di ulteriore necessità, «la quarta ipotesi è acquistare prestazioni dalla sanità privata convenzionata».

Attualmente, il territorio deve recuperare circa 21mila prestazioni. Tra gli interventi più urgenti figurano visite specialistiche, esami diagnostici e piccoli interventi programmabili.

«Mi auguro che riusciremo a vincere questa sfida – ha detto Marino – altrimenti dovremo avvalerci delle convenzioni con il privato».

«Abbiamo fatto riunioni con i dipendenti – ha concluso – e ho chiesto ai primari di rimodulare l’attività delle loro unità operative per ampliare l’offerta nei prossimi mesi. Ora serve uno sforzo corale per offrire servizi migliori e abbattere i tempi di attesa».

Un programma chiaro che punta ad alleggerire una delle principali criticità della sanità pubblica.

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