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CIVITAVECCHIA – Un importante appuntamento per parlare del futuro della medicina generale e delle criticità specifiche del territorio. Ad organizzare l’appuntamento è il Sindacato medici italiani che sabato 27 gennaio sarà a Villa Alessandra in via Franco Antonini 5 a partire dalle 12 per affrontare diversi argomenti. Come hanno spiegato i medici Roberto Nicolai, delegato aziendale Smi Lazio per la Asl Roma 4, e Maurizio Antonio De Pascalis, specialista Ortopedia e traumatologia, «la volontà è quella di cercare di dare risposte alle problematiche che insistono sul territorio. Ci sono alcuni piccoli paesi che non hanno più il medico di famiglia e secondo noi va cambiato il sistema delle zone carenti. Se la nostra Asl dichiara che mancano 10 medici su un distretto, i nuovi medici hanno interesse a rimanere nelle città grandi infatti lo Smi ha centrato questo problema. Bisognerebbe fare una modifica per fare in modo che se il medico manca ad Allumiere si debba andare lì». Ci sono poi anche diversi problemi di tipo economico, «se il Comune mettesse a disposizione - hanno continuato - in comodato d’uso magari per i primi 5 anni dei locali in modo da aiutare il collega ad entrare nella routine in modo da agevolare i giovani medici. Alcuni Comuni virtuosi lo hanno fatto».
Tra dieci giorni, ad esempio, ci sarà una carenza importante a Tolfa con un medico che va in pensione e con i pazienti che rischiano di rimanere scoperti. Secondo lo Smi per evitare situazioni simili sarebbe necessario cambiare il modello di zona carente, non più per distretto ma per comune. Molto importante anche il fatto che «l’ordine dei medici di Roma, grazie alla dottoressa Cristina Patrizi (segretaria regionale Smi e segretaria generale Omceo Roma), dopo 30 anni di abbandono mostri una importante vicinanza. C’è una attenzione diversa che finalmente abbiamo. Parleremo anche della formazione in Medicina generale, adesso poco appetibile perché la borsa è la metà di quella degli specializzandi. Per fare un esempio pratico se entro ad Ortopedia la borsa di studio è di 1700 euro mentre se entro alla scuola di medicina ne prendo 800 e questa discrepanza non va bene. La borsa va equiparata». Nel corso del convegno si affronteranno tematiche e problemi della medicina generale con accenno a quelle dell’ospedale, parlando anche del dialogo tra mmg e colleghi ospedalieri. «Si potrebbe puntare molto - hanno concluso - sull’informatica e sulla telemedicina, anche per la formazione. È necessario ridurre i viaggi e consentire una formazione più agile». Di questi ed altri temi importanti si parlerà sabato.
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