CIVITAVECCHIA – La sanità locale di Civitavecchia si trova a un crocevia tra i risultati positivi raggiunti negli ultimi anni e le sfide ancora da affrontare. A delineare il quadro è la dottoressa Marina De Angelis d'Ossat, direttore della UOC Radiologia della Asl Roma 4 e delegata alla sanità del comune di Civitavecchia, intervistata nel corso del programma Newsroom in onda sui canali social di Civonline.

«La nostra è una realtà sanitaria di buon livello», rassicura De Angelis, evidenziando come il personale sanitario abbia continuamente migliorato competenza e professionalità, affiancato da direzioni aziendali che hanno mostrato visione e capacità di gestione. Tuttavia, permangono diverse criticità, a partire dalla necessità di potenziare i servizi essenziali.

Tra le priorità c’è il reparto di emodinamica, che si punta a rendere operativo h24 per garantire interventi tempestivi nei casi di sindromi coronariche acute. «Ogni minuto è fondamentale in queste situazioni, e un servizio attivo tutto il giorno può fare la differenza tra la vita e la morte», sottolinea la dottoressa».

Un altro nodo cruciale riguarda la carenza di specialisti. Mancano neurologi, ematologi, urologi e geriatri, figure indispensabili per un territorio che registra un progressivo invecchiamento della popolazione. «L’Asl sta lavorando per colmare queste lacune, sia attraverso nuove assunzioni che mediante consulenze esterne», spiega De Angelis.

Le liste d’attesa rappresentano un ulteriore problema. La dottoressa attribuisce la situazione a tre fattori principali: «la carenza di risorse economiche, il personale insufficiente e l’incremento esponenziale delle richieste di esami e visite».

Per fronteggiare l’emergenza, l’Asl ha aderito al “Progetto abbattimento liste d’attesa”, organizzando sedute straordinarie che hanno permesso di effettuare circa 1.000 esami in più in pochi mesi. «È uno sforzo notevole, con personale che lavora anche 50 ore a settimana, ma indispensabile per ridurre i tempi d’attesa».

Un passo avanti significativo è rappresentato dalla prossima apertura del reparto di radioterapia, un progetto atteso da dieci anni che consentirà ai pazienti oncologici di evitare viaggi onerosi a Roma o Viterbo per i trattamenti. «Questi pazienti sono spesso fragili e pendolare per settimane è un peso enorme. La nuova struttura sarà un sollievo per molti», afferma la dottoressa.

Infine, De Angelis sottolinea l’importanza della prevenzione. «Intercettare una patologia nella fase iniziale è determinante, sia per salvare vite che per ridurre i costi sanitari». Gli screening oncologici per mammella, colon-retto e cervice uterina sono una delle eccellenze dell’Asl Roma 4, prima nella Regione Lazio per adesione. «È fondamentale che tutti partecipino agli screening: la prevenzione può salvare la vita», conclude.

In un contesto in cui si avverte sempre più la pressione del privato, De Angelis lancia un appello: «La sanità pubblica deve rimanere saldamente nelle mani dello Stato, per garantire cure universali e senza distinzioni sociali. Ne va della pace sociale e della democrazia».

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