CIVITAVECCHIA – Sabato 12 aprile si è svolta la premiazione presso l’Aula Magna della Libera Università “Maria Santissima Assunta”, LUMSA, dei vincitori della XIII edizione del certamen Vittorio Tantucci, competizione di composizione latina in prosa, poesia o in formato multimediale sul tema “Pax optima rerum quas homini novisse datum est”. Il latino, lingua di un popolo antico e conquistatore, viene dunque utilizzato per confrontarsi col mondo moderno in questo concorso. La cerimonia ha visto, oltre alla lettura di una lettera inviata dal ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, impossibilitato però a venire, importanti interventi culturali da parte del poeta Elio Pecora, della figlia di Vittorio Tantucci, Anna Paola Tantucci, e di vari importanti studiosi tra cui la prof.ssa Emanuela Fontecedro, che è stato insignita nello stesso giorno del premio “Vittorio Tantucci” per la diffusione della cultura classica nel 2025.

La giuria, di cui queste ultime studiose hanno fatto parte, ha assegnato il terzo premio ex aequo all’alunno Giuseppe Galeotti, studente di Tolfa frequentante la classe IVA del liceo P.A. Guglielmotti, per il componimento in versi “de pacis fragilitate” (la fragilità della pace), nel quale lo studente racconta “una pace fragile, sempre cercata e mai pienamente raggiunta”, secondo il Giudizio della Commissione.
Con lui, durante la premiazione, la professoressa e docente referente Paola Pizzo, che ci ha tenuto a ricordare come lo studente abbia dato prova di una grande tenacia nell’affrontare la competizione: unico tra i vincitori ad aver partecipato individualmente. Questo risultato porta, dopo la classifica come prima scuola della provincia di Roma, ulteriore riconoscimento al liceo Guglielmotti che, pur essendo scuola di provincia, si dimostra all’altezza delle migliori scuole di Roma, e mostra la dedizione degli studenti e dei professori nel cercare di rendere la scuola un luogo di dialogo tra l’antico e il moderno, caratteristica necessaria di ogni liceo classico che voglia formare al meglio i propri studenti.