CIVITAVECCHIA – Nel 2024 l’Associazione Nazionale dei Bersaglieri ha celebrato il suo primo centenario: il 30 giugno 1924 a Bologna, si tenne la 3° Sagra dei Bersaglieri e in quell’occasione il generale di divisione Emilio Guglielmotti “fu illuminato sostenitore” di trasformare le undici federazioni allora esistenti in un’unica Associazione Nazionale con sede a Roma.
Di questa associazione d’arma Guglielmotti fu il primo presidente, rimanendo in carica fino al 16 settembre 1927 (dal sito internet ANB).
Emilio Guglielmotti nacque a Civitavecchia il 25 novembre 1866 e morì a Roma il 29 novembre 1932, a sessantasei anni.
Consacrò la sua carriera militare al corpo dei bersaglieri.
Partecipò alla guerra di Libia e alla Grande guerra guadagnandosi due medaglie d’argento al valore militare.
Durante il primo conflitto mondiale, fu rilevante il ruolo che svolse di addetto militare a Washington dove portò avanti numerose iniziative di carattere politico e propagandistico. Certamente si occupò anche delle forniture militari americane all’Italia, in ginocchio dopo Caporetto.
Il governo statunitense lo decorò con la “Distingued Service Medail” per i meriti eccezionali e di grande responsabilità conseguiti nel rapporto d’amicizia fra i due stati alleati. Fu iscritto al Partito nazionalista e fu vicino allo squadrismo fascista durante la marcia su Roma. Dopo l’avvento del fascismo, collaborò con il Duca d’Aosta nella costituzione dell’Opera Nazionale Dopolavoro OND.
Era aiutante di campo onorario di re Vittorio Emanuele III e luogotenente generale della Milizia.
In una lettera lasciata alla moglie e ai figli scrive che “Muoio con l’Italia nel cuore e col pensiero rivolto al Re e al Duce, che condurranno il mio Paese ai suoi immancabili, imperiali destini”.
Nel 1932, tre anni prima della guerra d’Etiopia, Guglielmotti predice la conquista del futuro impero, aspirazione massima di Benito Mussolini.
Ai suoi solenni funerali partecipò il podestà di Civitavecchia, Ilario Cordelli e la “Fiamma” dell’associazione bersaglieresca di Civitavecchia, a conferma del suo legame con la città portuale.
Nell’Albo d’Oro dei cittadini caduti, mutilati ed invalidi, premiati ed encomiati nella guerra MCMXV-MCMXVIII il suo nome non compare né Ettore Brancato e Raul Di Gennaro lo inseriscono fra le Glorie di Civitavecchia.
Alcune fonti parlano di lui come romano ma sia Il Messaggero del 30 novembre che Il Corriere della Sera del 1 dicembre 1932, negli articoli pubblicati in occasione della morte, registrano la sua nascita nella nostra città.
Ho appreso che il prossimo anno Civitavecchia ospiterà un raduno dei Bersaglieri, sarebbe l’occasione ideale per rinnovare il legame che la città vanta con la sua nobile figura di militare ed organizzatore. Emilio Guglielmotti, ricordiamo, fu uno dei fondatori e il primo presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri.
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