CIVITAVECCHIA – Così titolava Il Messaggero del 9 settembre 1906 ad una settimana dalla vittoria a Milano della Banda musicale municipale al concorso per l’apertura del traforo del Sempione.

Ai festeggiamenti organizzati a Civitavecchia al ritorno dei musicisti di Raniero Galli non presero parte i componenti dell’altra banda cittadina, quelli della Banda A. Ponchielli guidati dal maestro De Jacobis, che al concorso milanese si erano piazzati settimi su duecento concerti in gara.

Il 7 settembre, giorno in cui sulle pagine del quotidiano romano era apparso l’articolo inneggiante alla Banda municipale, Cristoforo De Jacobis e i musicanti Dante Baghini, Francesco De Lorenzi ed Angelo Bartolozzi scrissero al corrispondente civitavecchiese del Messaggero, Evaristo Spaccari per fornire la loro versione sulle polemiche sorte in merito al concorso milanese.

I componenti della Ponchielli “a chiarire ciarle e polemiche sul conto nostro” scrivevano che le due bande erano partite insieme per Milano dove entrambe furono premiate, chi prima, chi settima.

“A noi sembra che l’arrivo in Civitavecchia doveva farsi insieme. Partimmo da Milano tutti uniti, fermandoci a Genova sette ore e separandoci per poi ritrovarci all’ora della partenza alla stazione”.

La Municipale, invece, ridusse la sosta e partì per prima per Civitavecchia: “questo fatto ci fece comprendere che volevano ricevere da soli gli onori della cittadinanza, mentre questi dovevano essere reciproci”.

All’arrivo in città, i membri della Ponchielli si rifiutarono di recarsi al ricevimento organizzato alla stazione dal sindaco Montanucci. Aggiungevano inoltre di essere completamente estranei al vile atto accaduto in via Umberto I dove da un balcone fu gettato sulla banda municipale un catino d’acqua. Concludevano la lettera dicendosi disponibili alla pacificazione fra le due bande.

Evaristo Spaccari, giornalista e protagonista della vita cittadina, chiudeva il suo lungo articolo affermando “che la questione della banda A. Ponchielli con la Municipale ha indignato giustamente la cittadinanza … (che) nutre affetto e simpatia per l’una e l’altra musica; quindi è meglio aggiustare le cose ed essere condiscendenti”.

In anni successivi, dato che il Municipio non finanziava più la banda comunale, si tentò con scarsa fortuna di unire le due bande ma, ancora oggi, i due complessi cittadini vivono separati.

Alle due bande vanno i nostri complimenti per la bravura e professionalità dimostrata in ogni evento, religioso o civile, che le vede protagoniste.

Viva le bande musicali di Civitavecchia!