CIVITAVECCHIA – Il caro mensa scolastica continua a preoccupare i genitori degli alunni che frequentano gli istituti cittadini e proprio ieri è stata protocollata una lettera per chiedere azioni concrete all’amministrazione comunale. Era nell’aria da diversi giorni, anzi settimane, con una raccolta firme - poi allegata alla missiva - partita dai genitori e per i genitori alla luce di un problema che pesa come un macigno sulle spalle delle famiglie. Ormai l’anno scolastico è iniziato e l’avvio della mensa scolastica è confermato per il primo ottobre, dopo un iniziale possibile slittamento di una settimana, ma al momento le tariffe restano quelle annunciate, chiacchierate e assolutamente criticate.

Un fiume di firme e una lettera indirizzata al sindaco Marco Piendibene, al vicesindaco Stefania Tinti e all’assessore ai Servizi sociali sono state protocollate ieri mattina in Comune e ora si attende la risposta del Pincio. Nel testo viene segnalato il «grave disagio a seguito dell’aumento delle tariffe della mensa scolastica» con i genitori degli alunni che spiegano che «risultano aumentate in modo esponenziale rispetto al precedente anno, con l'eliminazione delle scontistiche per nuclei familiari con più figli ed una indicazione delle fasce reddituali che appare tra l'altro non ispirata a criteri di equità». Viene inoltre sottolineato che, nonostante le segnalazioni all’amministrazione, la situazione «ad oggi si presenta priva di alternativa: accettare il salasso o non iscrivere i nostri figli alla mensa». I genitori scrivono anche che «a parità di servizio, un aumento di tale portata appare oltre che disagevole del tutto ingiustificato, nella convinzione che le presunte contingenze economiche internazionali non possano ricadere sulle famiglie dei piccoli utenti delle mense scolastiche, fatto ancora più grave proprio perché si tratta di bambini».

Infine c’è «la difficoltà di accesso ad un equo diritto alla mensa rappresenta una grave criticità per i diritti di genere, facendo ricadere come ovvio il problema sulle mamme lavoratrici». In conclusione i genitori richiedono «la rimodulazione delle condizioni di appalto che hanno generato gli aumenti, con una eventuale verifica della legittimità di tale atto di cui siamo a chiedere conto, o in alternativa l'adozione di soluzioni che codesta spettabile Amministrazione riterrà di adottare per il ripristino di condizioni di equità di accesso alla mensa».

Insomma con ottobre alle porte e l’assenza di soluzioni alternative prospettate i genitori spingono il pedale dell’acceleratore e chiedono che si faccia qualcosa di concreto per quello che rischia di diventare un vero salasso per le famiglie con costi lievitati anche a causa dell’accorpamento di alcune fasce isee che hanno visto tariffe anche raddoppiate per alcune famiglie. Sembra che dal Comune una qualche risposta potrebbe arrivare già in giornata.

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