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CIVITAVECCHIA – Per il territorio è arrivato un segnale concreto contro la dispersione scolastica e il disagio sociale grazie all'inaugurazione del Centro educativo diurno (CED) "Non uno di meno", ospitato presso la storica Repubblica dei ragazzi.
La struttura, realizzata grazie al finanziamento della Regione Lazio e rivolta ai giovani del distretto socio-sanitario 4.1, sarà gestita in collaborazione con Alicenova e l’Onlus Repubblica dei ragazzi. I minori a rischio, individuati dai Servizi sociali, parteciperanno a progetti educativi e di integrazione che rappresentano una risposta innovativa alle emergenze sociali e culturali del territorio.
«Questo progetto – ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali di Civitavecchia Antonella Maucioni – vuole intercettare le fragilità dei ragazzi prima che diventino insormontabili, attraverso azioni quotidiane di cura e accoglienza. Le attività spaziano dai gruppi di studio ai laboratori, con un forte coinvolgimento delle famiglie per tessere un patto educativo indispensabile».
L’inaugurazione ha visto la partecipazione di figure istituzionali di rilievo, a partire dal sindaco di Civitavecchia, Marco Piendibene, che ha sottolineato: «Questa struttura è un segnale importantissimo per combattere uno dei problemi più grandi, la dispersione scolastica. La collocazione presso la Repubblica dei ragazzi, un luogo ricco di storia, è la migliore possibile per accogliere e supportare i giovani».
Anche il sindaco di Santa Marinella, Pietro Tidei, ha rimarcato l’importanza dell’iniziativa: «Dare a questi giovani fragili una struttura come questa è fondamentale. È un’emozione tornare qui dopo tanti anni per un progetto così significativo».
Sul ruolo centrale del distretto e delle istituzioni regionali si è espressa la consigliera regionale di FdI Emanuela Mari: «Questo luogo rappresenta un esempio di vera integrazione, frutto di tanto lavoro dietro le quinte». A lei si è unita la collega di opposizione Marietta Tidei (IV), evidenziando l’importanza di avere progettualità oltre alle risorse disponibili: «Ringrazio tutti per l’impegno e il lavoro svolto per concretizzare questo risultato».
Padre Rafael Antonio, direttore della Repubblica dei ragazzi, ha ricordato il lungo percorso per arrivare all’apertura del CED: «Otto anni fa abbiamo avviato la pratica per il centro diurno e, dopo sette anni di attesa, siamo finalmente riusciti a realizzarlo».
Il progetto, che coinvolgerà inizialmente 20 ragazzi, punta non solo a fornire supporto educativo, ma anche a prevenire fenomeni come l’isolamento e il bullismo. «Stiamo utilizzando la cultura come arma per fare in modo che i nostri ragazzi non perdano la via», ha concluso l’assessore ai Servizi sociali di Santa Marinella Pierluigi D’Emilio.
Un progetto importante che mira a combattere le piaghe sociali e culturali di questi tempi partendo dall'inclusione e dalla conoscenza grazie a strumenti concreti e a professionisti specializzati.
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