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ALLUMIERE - Tosto, invincibile, di un altra categoria, testardo, spericolato, orgoglioso, grintoso, impavido, smanioso di vincere: non ci sono più aggettivi per descrivere Massimiliano Virgili, per tutti "Marchicià", l'eccezionale fantino che su sei edizioni del Palio ne ha vinti 5 con i colori rossoblu della Contrada Polveriera. Marchicià, che il prossimo 30 agosto compirà 23 anni, è un ragazzo nato per essere un leader e per cavalcare asini e cavalli; è nato e cresciuto con la stoffa del campione.


Qualcuno lo odia (gli avversari) tanti lo amano, i suoi contradaioli lo adorano e lo osannano, ma lui va avanti a testa alta e con grande maturità, lavora e si impegna e cerca sempre di fare il meglio e vuole assolutamente e fortissimamente sempre vincere. Vive a Tolfa, lavora a Civitavecchia e sin da piccolo è cresciuto circondato dalla natura e dagli animali: cavalli vacche, vitelli, somari.


La passione e l'amore per la natura gli è stata tramandata dal nonno Angelo Marchicià prima e da papà Massimo dopo, proprio quest'ultimo per anni è andato a cavallo partecipando a varie corse e manifestazioni, quindi Massimiliano è un figlio d'arte. Naturale, quindi, che Marchicià è cresciuto in un contesto che l'ha aiutato a capire ed amare gli animali. Crescendo ha giocato a pallone nel Tolfa calcio dove ha consolidato una grande amicizia con Gianpiero Olivetti (secondo fantino) e Mirko Spagnoli (capo stalla) con cui lavora a stretto contatto alle stalle della Polveriera.
"Sin da piccolo ho portato avanti questa passione per il territorio e per gli animali - spiega Massimiliano Virgili - in particolare per gli asini e i cavalli. Nonno e papà hanno avuto la macelleria e l'azienda agricola e sono cresciuto con valori forti. Sono sempre stato e sono un ragazzo attaccato alle mie radici. Ho iniziato ad andare a cavallo a 5 anni con mio padre. Poi ho conosciuto il Palio di Allumiere e a 11 anni sono arrivato al Burò, perché lì c'erano mia zia e mia nonna che abitavano vicino all'archetto ed erano bianconere: lì ho maturato la mia passione per le stalle e per le corse".
Poi Marchicià a 13 anni è andato via dal Burò e poi "sono arrivato alla Polveriera ed è stato amore a prima vista: da lì è cominciata questa bellissima storia che ancora continua". Nel 2015 l'allora presidente Aldo Braccini decise di far correre a Massimiliano una batteria del Palio dove è arrivato primo. In quel periodo Massimiliano e la sua famiglia sono stati colpiti da un grave lutto: hanno perso la zia Angela (per lui un'altra mamma), questo lutto per Marchicià è stato un brutto colpo. L'anno dopo però è tornato in piazza come fantino ufficiale per il Palio 2016 e ha vinto il suo primo Cencio: emozionante il gesto che fece: mandò un bacio in cielo e si toccò il cuore (dove ha tatuato 2 ali di angelo e una rosa) e dedicò questa prima vittoria alla zia. Poi ha rivinto nel 2017, nel 2018 e nel 2019 facendo un exploit: "In quella edizione indimenticabile - spiega ancora Marchicià - ho vinto il Palio vincendo tutte e tre le batterie". Massimiliano è andato dopo a Pisa dove ha fatto l'allievo fantino e poi è arrivato nel circuito di Siena, ma questa bella avventura è stata interrotta a causa del covid. Tornato a casa Massimiliano, che nonostante la sua giovane ha la testa ben piantata sul collo e pensa al suo futuro e a portare avanti la tradizione, ha rilevato l'azienda agricola della mamma. Nel 2021 ha preso la patente per montate gli ippodromi. Pur amando le corse con gli asini non smette di allenarsi a cavallo ad Anguillara.


Domenica poi il gladiatore indomito Marchicià è entrato in piazza con la voglia e la certezza di vincere e così è stato. "La Polveriera per lui non è una Contrada è una famiglia - spiega Diletta, la sorella di Marchicià - dove ormai ha tantissimi amiche e amici veri, a partire dal presidente Alfredo, poi Gino, Marco, il Pes, Cristina, Maria, Roberta ecc.. È amato da tutti, dal presidente al più piccolo dei contradaioli che lui contraccambia con il suo cuore e il suo bel sorriso. Ha al suo fianco sempre i “ guardiafantini” Antonio e Daniele, i suoi cugini". Massimiliano sembra un ragazzo freddo e duro, soprattutto quando corre, ma, come ha detto il presidente Moraldi alla cena del contradaiolo, chi lo conosce veramente sa che Massi è un ragazzo buono, altruista e sensibile. "La vittoria di quest'anno- conclude il Re della piazza, Marchicià - corona il lavoro duro, il grande impegno e il sacrificio di tutti questi anni. Non è solo la mia vittoria, ma è la vittoria di tutto il contorno e della Contrada. La Polveriera è veramente una grande famiglia e siamo veramente tutti fratelli. Aver vinto mi ha reso contentissimo ma, soprattutto, sono felice di aver vinto per tutta la Contrada e di averli resi felici. Dedico questa vittoria oltre che al presidente Moraldi e a tutta la Polveriera, ai miei famigliari che non ci sono più, alla nostra Ntogna che ci ha lasciato da poco e a tutti I contradaioli che sono in cielo".
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