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CIVITAVECCHIA – «Il 25 aprile non è solo una data. È una ferita che ha insegnato. È un fondamento su cui poggia la nostra Repubblica. È un’alba di speranza nata nel sangue e nella cenere, da cui abbiamo tratto la forza di costruire una democrazia fondata sulla dignità della persona, sull’uguaglianza, sulla libertà». Lo ha detto il sindaco, Marco Piendibene, nel suo discorso a piazzale degli Eroi, nel corso della cerimonia istituzionale per l’80° Anniversario della Liberazione. Insieme al Generale di Corpo d'Armata Francesco Olla, comandante del Comando Valutazione e Innovazione dell'Esercito (Co.V.I.E.) di Civitavecchia (ex Ce.Si.Va.), di fronte ad una piazza gremita di cittadini e turisti, davanti a rappresentanti delle istituzioni, delle forze armate e di polizia, e della associazioni combattentistica e d’arma, ha deposto una corona al monumento di Caduti, lasciando spazio poi alla benedizione del vescovo, Gianrico Ruzza, e all’intervento del presidente dell’Anpi, Giorgio Gargiullo. «Oggi abbiamo reso omaggio ai caduti, ai martiri, agli eroi, a chi ha resistito, a chi ha alzato la testa – ha aggiunto Piendibene - e ci ha ridato futuro, speranza e pace, pagando il prezzo più alto. Oggi celebriamo, certo, ma soprattutto ricordiamo e promettiamo. Oggi parliamo al passato ma anche al presente e al futuro».


Le celebrazioni erano iniziate alle 10.30 al parco della Resistenza, con la deposizione di una corona d’alloro al monumento dedicato agli ex internati. A seguire, un omaggio ai martiri delle Fosse Ardeatine con la posa di una targa commemorativa sulla strada della Mediana in ricordo di Francesco Chiricozzi e Antonio Margioni, la deposizione di una corona presso la lapide dedicata ai perseguitati politici antifascisti, all’ingresso della Casa di Reclusione di Via Tarquinia, e un omaggio floreale alla memoria di Giacomo Matteotti, a viale Garibaldi.