CIVITAVECCHIA - Rompono il silenzio i vertici dell’Ati Sgm-Scala Enterprise intervenendo su un appalto, quello delle pulizie e portierato presso le sedi comunali, ‘‘partito in modo burrascoso’’ come hanno confermato. Ma assicurando, soprattutto ai lavoratori coinvolti, il massimo impegno ‘‘per rendere al meglio il servizio e riportare la serenità nel cantiere’’.



Una conferenza stampa, quella di questa mattina all’aula Cutuli, per respingere le accuse e le critiche mosse in queste settimane soprattutto da parte di ‘‘un sindacato’’.



"Non prestiamo il fianco a nessuna sigla sindacale - ha spiegato Massimo Milone, presidente del consorzio Sgm - per fini politici. Abbiamo partecipato al bando rispondendo alle esigenze tecniche ed organizzative richieste dal Comune. Se ci sono state delle modifiche nel contratto di appalto non è dipeso da noi". Il riferimento è al taglio delle ore dovuto all’esclusione delle sedi giudiziarie. "Questo ha provocato - ha aggiunto - un taglio del 20% del monte ore: avevamo prospettato l’ipotesi della banca ore, saltata per la mancata firma dell’Ugl. Ci dispiace perché è una battaglia a danno solo dei lavoratori". Milone ha quindi chiarito che «solo il 20% dei lavoratori non ha firmato il contratto ma sono comunque in vigore, perché per opporsi bisogna rifiutare e questo significa il licenziamento. Per il contratto con il comune, invece, lo firmeremo la prossima settimana. Manca solo il certificato antimafia che deve però richiedere la stazione appaltante e rilasciare la Prefettura di Napoli: e ci può volere anche un anno. L’amministrazione può aggiudicare l’appalto sotto riserva di legge». Un’assicurazione poi ai lavoratori sul pagamento degli stipendi. "L’amministrazione comunale deve pagare i fornitori entro 30 giorni dal ricevimento delle fatture - ha concluso - e faremo tutti gli sforzi necessari per tutelare i dipendenti".



"L’Ati è seria e sta facendo bene - ha aggiunto la responsabile del personale Daniela Donnarumma - abbiamo ottemperato a ciò che un passaggio di cantiere prevede, mantenendo tutti i lavoratori e gli inquadramenti. Certo un sindacato non dovrebbe entrare nel programma operativo e nelle modalità di allocazione del personale". Una cosa è certa, come concluso da Roberta Scala della Scala Enterprise: "Se si persevera con questi attacchi non ci fermeremo e andremo oltre, passando alle vie legali".



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