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Viterbo sfida Torino per essere la città europea della cultura 2033.
Lo conferma la sindaca Chiara Frontini a pochi giorni dalla firma del protocollo d’intesa tra città di Torino, città metropolitana di Torino, Regione Piemonte, Camera di Commercio, Università di Torino, Fondazione Crt e Fondazione Compagnia San Paolo, che lancia il capoluogo piemontese.
Il titolo di “Capitali europee della cultura” è stato introdotto dalla decisione n. 445/2014/UE del Parlamento europeo e mira a creare una strategia culturale a lungo termine di dimensione europea per il dialogo interculturale, l’integrazione dei popoli, la promozione culturale e artistica del continente, forte coesione politica intorno alla candidatura e infrastrutture adeguate a lungo termine per detenere il titolo.
«Sulla candidatura a capitale europea della cultura 2033 stiamo viaggiando adesso a ritmo molto più spedito – dice la sindaca Frontini - Si è chiusa da poco la possibilità di presentare le offerte per il servizio di supporto all’amministrazione per l’attività di branding, comunicazione e animazione territoriale di Viterbo capitale europea della cultura. C’è stata una delibera del consiglio comunale approvata all’unanimità e tutti i Comuni della Tuscia hanno aderito al comitato promotore».
Ora, però, arriva la parte più delicata.
«Stiamo nella fase in cui dobbiamo siglare il partenariato istituzionale – continua la prima cittadina – e colgo l’occasione per ricordare che questo è un investimento che deve essere fatto per la città di Viterbo. Per dare una cifra posso dire che la città di Torino, in cui si è da poco firmato il partenariato, ha lanciato la candidatura nel periodo del Covid: noi siamo partiti a febbraio 2023 con circa 3 anni di ritardo rispetto a Torino e, ora, anche noi siamo prossimi alla firma. I tempi sono giusti perché il progetto di candidatura si presenterà verso la metà del 2027. C’è tempo ma è importante che la città si senta coinvolta per un riconoscimento che può rendere Viterbo e la Tuscia un territorio competitivo e noto al di fuori dei confini locali».
La sindaca Chiara Frontini, quindi, ci crede e mira a inserire Viterbo sia tra le città italiane preselezionate che tra quelle finaliste per essere la capitale europea della cultura. Ogni anno il Parlamento europeo ha selezionato due Stati membri che esprimeranno una città della cultura: quest’anno sono Slovenia e Germania; nel 2026 Slovacchia e Finlandia; nel 2027 Lettonia e Portogallo; nel 2028 Repubblica Ceca e Francia; nel 2029 Polonia e Svezia; nel 2030 Cipro e Belgio; nel 2031 Malta e Spagna; nel 2032 Bulgaria e Danimarca e, nel 2033, Italia e Paesi Bassi.
Tra gli obiettivi generali per la candidatura a capitale europea della cultura ci sono la tutela e la promozione della diversità delle cultura in Europa e la valorizzazione delle loro caratteristiche comuni nonché l’accrescimento del senso di appartenenza dei cittadini a un’area culturale comune; la promozione del contributo della cultura allo sviluppo a lungo termine delle città conformemente alle loro rispettive strategie e priorità; migliorare l'ampiezza, la diversità e la dimensione europea dell'offerta culturale delle città, anche attraverso la cooperazione transnazionale; ampliare l'accesso e la partecipazione alla cultura; ampliare l'accesso e la partecipazione alla cultura.