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Prosegue il trend di calo dell’export del distretto ceramico di Civita Castellana.
Dopo l’arretramento registrato nel 2023, il distretto chiude il primo trimestre di quest’anno con un calo tendenziale delle esportazioni del -4,7%. A pesare le dinamiche negative registrate in Austria, Svizzera e Francia mentre si registrano dati positivi in Germania, Stati Uniti e Regno Unito.
E’ quanto emerge dai dati del Monitor dei poli tecnologici del Lazio di Intesa Sanpaolo.
In totale, da gennaio a marzo di quest’anno le industrie della ceramica civitoniche hanno esportato un volume d’affari complessivo di 29 milioni di euro. I mercati più in contrazione sono stati quello svizzero (-24,6%) e quello francese (-24,4%), due destinazioni di primo piano per il business del settore.
I numeri per Civita Castellana sono più preoccupanti (-12,7%) se confrontati coi dati del 2022, ma restano comunque superiori del 12,5% rispetto ai flussi del periodo pre-pandemia di Covid.
Il Paese che acquista di più dal distretto di Civita Castellana è diventato la Germania (2,9 milioni di euro, per un +4,4% rispetto al 2023), seguito dall’Austria e dai Paesi Bassi (2,7 milioni ciascuno). I dati più incoraggianti arrivano dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, che hanno fatto registrare un aumento deciso dei volumi di vendita: rispettivamente +42,2% e +25,5%, che si traducono in termini assoluti in 1,7 e 1,5 milioni di euro.
Lo stesso trend di Civita Castellana si registra nell’altro polo ceramico italiano, quello delle Piastrelle di Sassuolo, che mostra con un calo del 7,2% dell’export tendenziale nel primo trimestre del 2024.