Discarica di Pian di Casalone, no grazie. Non c’è pace per la bistrattata terra di Tuscia continuamente sotto attacco di appetiti imprenditoriali. Come se non fossero sufficienti l’ampliamento della discarica di Monterazzano con la prescrizione di essere a servizio dell’intero Lazio, le foreste di pale eoliche, le distese di pannelli fotovoltaici e il rischio di ospitare il deposito unico nazionale di scorie radioattive, al lungo elenco di ‘schiaffoni’ rifilati al territorio e alle comunità che vi risiedono, ora si aggiunge la discarica da realizzare a Pian di Casalone.

A 1500 metri di distanza dall’area archeologica di Norchia. E per la serie prevenire è meglio che curare, il presidente della Provincia Alessandro Romoli ieri ha chiamato a raccolta i Comuni di Viterbo, Vetralla e Monte Romano per valutare le azioni da promuovere insieme contro l’ennesimo attacco al territorio per presentarsi preparati in vista della conferenza servizi che si terrà nelle prossime settimane in Regione.

«La Provincia è pronta a opporsi in tutti i modi possibili facendo fronte comune con Viterbo, Vetralla e Monte Romano» ha affermato il presidente Romoli che ha tenuto a rimarcare che non «è solo una questione politica ma anche tecnica. Si parlava di un sito per materiali inerti e poi invece si apre al conferimento dei rifiuti porta a porta e dei fanghi derivanti dalla potabilizzazione dell’acqua. Quindi sarebbe una discarica a tutti gli effetti».

Per poi aggiungere: «Non c’entra Rocca e i colori della sua giunta, si tratta di tutelare il territorio».

«La Provincia - ha spiegato - è stata convocata in conferenza servizi in quanto regolatrice in tema di emissioni atmosferiche e scarico acque reflue. Oltre a questo ho intenzione di invocare il parere contrario dell'amministrazione provinciale perché abbiamo un piano rifiuti. Piano che prevede che sia la Provincia a decidere sulla realizzazione di nuovi impianti».

Presenti all’incontro ieri, nella sala consiliare di Palazzo Gentili, i sindaci di Vetralla Sandrino Aquilani, di Monte Romano Maurizio Testa, il capogruppo della maggioranza Giancarlo Martinengo in rappresentanza della sindaca di Viterbo Chiara Frontini e la presidente della commissione provinciale Ambiente Lina Delle Monache. «Si tratta di una discarica mascherata - ha tuonato la Delle Monache - Perché viene chiesta per materiali inerti ma dai documenti si evince che la Regione autorizza il codice relativo a sito utilizzabile per rifiuti urbani».

Giancarlo Martinengo, oltre a rimarcare che «viviamo un accanimento verso il territorio che la storia ci ha dato come patrimonio da preservare per le future generazioni», ha evidenziato: «La provincia di Viterbo è l’unica autosufficiente in materia di rifiuti e forse proprio per questo viene vista dalla Regione come zona da sfruttare. Come amministrazione comunale abbiamo già sollevato dubbi e questioni ostative al procedimento».

A fianco della battaglia che l’ente di via Saffi è pronto a combattere anche i comuni di Vetralla e Monte Romano.

«Un conto è se si tratta di riempire una cava ma se la società proponente vuole realizzare una discarica il discorso è diverso» ha detto Maurizio Testa, sindaco di Monte Romano, dichiarando di essere pronto «se si redige un documento condiviso a sottoscriverlo». Massima disponibilità anche dal sindaco di Vetralla Sandrino Aquilani, il quale ritiene che ci si debba chiedere «se i diritti dei cittadini vengono rispettati». La vicenda della discarica di Norchia, come annunciato dal presidente Romoli, sarà prossimamente portata all'attenzione dell’assemblea consiliare a cui verrà chiesto di esprimere parere contrario alla realizzazione dell’impianto