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“Lo Spiffero”, un vento nuovo per la socialità dei ragazzi a Viterbo. È stato presentato ieri mattina, presso la sala consiliare del Comune di Viterbo, il nuovo centro di aggregazione giovanile ospitato nei locali comunali ex Eca, in via della Volta Buia 51, gestito dall’Ats formata dall’associazione giovanile Dark Camera come capofila, e PerCorso, il sindacato studentesco dell’Università della Tuscia. Il progetto è stato finanziato in co-progettazione, con i fondi del bando “Lazio Aggrega”, da Comune di Viterbo e Regione Lazio.
Il 15 marzo prossimo, alle 16.30, ci sarà l’apertura ufficiale al pubblico con la spiegazione dei dettagli del centro di aggregazione “Lo spiffero” che andranno dall’orientamento al lavoro ai laboratori tematici passando per la libera socialità giovanile. «Parliamo di un progetto che anima il futuro – ha detto la sindaca Chiara Frontini - come il centro di aggregazione giovanile che ha già preso vita presso nei locali ex Eca. È stata effettuata attività di co-progettazione con il co-finanziamento dalla Regione Lazio. I giovani sono al centro dei nostri progetti, dalla retorica del futuro si è passati alla qualità del presente. Una città che ha delle chance di potere contrastare la fuga dei cervelli». L’assessore alle politiche sociali e all’educazione Rosanna Giliberto ha detto che si è trattato di un «gioco di squadra che è nato già un anno e mezzo fa con l’avviso di co-progettazione, la commissione tecnica ha valutato vincenti Dark Camera e PerCorso, progettualità ad ampio respiro: io ho accelerato per fare in modo che ci fosse un luogo fisico per dare stabilità agli interventi. La sede di via della Volta Buia 51 era già esistente e, qui, abbiamo trovato spazi per i laboratori, aiuto compiti e momenti di socializzazione pura. Ci sono professionisti che fanno attività educativa di strada. Lo Spiffero ha aperto il 3 marzo scorso ed è un presidio sociale. Il luogo fisico è un inizio affinché si possa diffondere sul territorio”. L’assessore al patrimonio Giancarlo Martinengo ha spiegato che «questo è uno dei momenti più importanti per sapere come il patrimonio pubblico sia a disposizione della società. Già che la sede sia dentro una location in cui già ci sono due associazioni sociali, Gli amici di Galiana ed Eta Beta, stimola ancora di più». «Sono molto orgogliosa per avere uno spazio fisico – ha detto la consigliera comunale Francesca Pietrangeli, delegata alle nuove generazioni -, in questa epoca le interazioni vengono mediate da uno schermo, recuperare il contatto visivo e il gioco di squadra è importante. Poi c’è l’opportunità che viene data ai ragazzi per mettere a frutto le loro passioni e condividere con i loro coetanei i loro progetti e la loro aspirazione nella vita. Invito tutti i giovani a partecipare». Alessandra Vincenti, presidente di Dark Camera ha illustrato il lavoro da fare. “Si sosterranno le attitudini dei ragazzi, dai 13 ai 35 anni, che frequenteranno Lo Spiffero - ha detto - e con cui lavoreremo sulla domanda del territorio e per indirizzare le diverse esigenze. Abbiamo già iniziato con l’educazione di strada e lì andiamo a cercare per farli venire a trovarci, gli operatori stanno già mappando il territorio. Gli orari di apertura sono dalle 15 alle 18.30 dal lunedì al venerdì. Il centro è un luogo aperto in cui le persone possono portare le loro proposte e possono partire i laboratori. Ci sono sempre minimo due operatori. Si fa un controllo sui corsi di formazione e si individuano cose utili alla cittadinanza. Uno specifico laboratorio parte con 10-15 persone per un periodo determinato». Lucia Ferrante, presidente di PerCorso, ha parlato «dell’importanza della creazione di questo nuovo centro di aggregazione, si sentiva necessità di uno spazio in cui incontrarsi. Un altro elemento importante è come si è deciso di portare avanti questa progettualità, mettendo a sistema una vera e propria rete di associazioni e gruppi informali che hanno ragionato con noi negli anni. Serve dare casa a tutte le realtà aggregative. Qui i giovani possono fare attività loro stessi con piena informazione. Il nome Lo spiffero nasce quando abbiamo visto la sede fisica, l’inizio di un vento che può crescere sempre di più».
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