Gli studenti del liceo Ruffini oggi sono tornati a protestare sotto la sede della Provincia per le condizioni in cui versa la scuola.
Solo mercoledì scorso l’ente di Palazzo Gentili aveva annunciato che si era stato risolto il problema delle infilitrazioni d’acqua registrate la scorsa settimana. La situazione complessiva però, a giudicare dalle proteste dei ragazzi è tutt’altro che superata.
E così ieri mattina circa un centinaio di studenti si sono ritrovati di nuovo a chiedere ambienti scolastici dignitosi.
Oltre alle infiltrazioni d’acqua, i ragazzi hanno denunciato termosifoni malfunzionanti, bagni fuori uso da tempo e aule non a norma di sicurezza.
«La nostra scuola cade a pezzi - hanno detto - Settimana scorsa abbiamo avuto un’inondazione in una delle sedi e nonostante i controlli tecnici, il rischio resta. Ci sono aule con mattonelle rotte, finestre non a norma e lavori antisismici iniziati durante le lezioni, causando forti disagi a studenti e docenti».
Ad accompagnare la protesta i cartelli con su scritto “Meno degrado, più futuro” , “Ruffini in sicurezza” e “Non c’è futuro senza istruzione. Non c’è istruzione senza scuola”.
Un rappresentante degli studenti è stato ricevuto dai funzionari della Provincia.
Nel frattempo i ragazzi hanno sottolineato che la loro protesta è partita dal basso e ha trovato il sostegno anche degli insegnanti che hanno firmato un documento di sostegno alle rivendicazioni dei ragazzi.
«Sappiamo - hanno detto gli studenti . che intervenire sull’edilizia scolastica non è facile, ma vogliamo porre all’attenzione della cittadinanza le condizioni in cui versa il nostro Ruffini».