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LADISPOLI – Lunghe code e bollettini in mano per chiedere delucidazioni o nei casi in cui si riconosca subito il torto, pagare la sanzione. Sono centinaia i bollettini inviati dalla Sap ai residenti della città balneare per il mancato pagamento di multe relative in particolar modo al 2017. Tutto comincia con un virus che ha infettato il sistema dei computer della Polizia locale ladispolana dove erano contenuti i dati di chi aveva pagato. Venti giorni andati persi in un istante. Un buco nero che ora con l'invio degli avvisi Sap l'amministrazione comunale sta cercando di colmare. A mancare all'appello sono all'incirca 200 multe già pagate dagli utenti. Il problema, ora, però, a distanza di due anni, sarà dimostrare l'effettivo pagamento. Il modo sembra semplice: portare con sé, oltre all'avviso ricevuto anche la ricevuta di pagamento. Ma a quanto pare in molti avrebbero spiegato di non essere stati in grado di trovarla in casa, tra le varie scartoffie. In quel caso, la soluzione purtroppo, è una: pagare la multa. Secondo quanto spiegato dall'assessore alle Finanze del comune di Ladispoli Claudio Aronica in diversi casi il problema starebbe però nelle modalità di pagamento effettuate all'epoca dei fatti. C'è chi, in pratica, nel 2017 avrebbe pagato la multa utilizzando uno dei due bollettini allegati (quello che permette di applicare lo sconto del 20% in caso di pagamento entro 5 giorni e quello che come scadenza ha 60 giorni dal recepimento della notifica a casa) nonostante i termini fossero già passati, anche da un pezzo.